Fosdinovo-Castello-Malaspina
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Le magiche merlature del Castello Malaspina a Fosdinovo

Tipico borgo medioevale toscano, dominato dal famoso Castello

Le magiche merlature del Castello Malaspina a Fosdinovo

La porta della regione storica della Lunigiana che si spingeva dalle Cinque Terre ai passi appenninici, e dalla piana paludosa di Massa Carrara fino alle Alpi Apuane, si chiama Fosdinovo.Fosdinovo-Castello-Malaspina

Tipico borgo medioevale toscano, dominato dal famoso Castello edificato dai signori de Faucenova, la foce stradale che dal mare portava i commerci in Pianura Padana e da lì nel resto d’Europa, e che dal ‘300 passò in mano ai Marchesi di Malaspina.

Abitato fin dalla preistoria, ha conosciuto il suo massimo splendore tra il XIV ed il XVIII secolo, quando divenne capitale di un marchesato indipendente, retto dal ramo più importante della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito. Passato indenne attraverso gli ultimi secoli del Medioevo e del Cinquecento toscano, si arricchì talmente tanto da ottenere il privilegio di coniare moneta propria. Al termine dell’occupazione napoleonica della Toscana, a inizio Ottocento, Fosdinovo venne strappata ai Malaspina dal Congresso di Vienna e posta sotto il Ducato di Massa e in seguito sotto il Ducato di Modena, governato dagli Estensi, che la dichiararono subito capitale della Lunigiana estense. In seguito unita nel 1849 alla provincia di modenese di Massa e Carrara, erede del precedente ducato anch’esso unito alla provincia di Modena, seguì il destino dello stato modenese, che venne annesso al Regno d’Italia nel 1859. Fosdinovo subì anche l’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale e venne definitivamente liberata il 25 aprile del 1945.

La via ripida che ci porta nel centro del borgo, è una scalinata: la Scalinata dei Bianchi.

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Eccomi nel cuore del borgo medioevale, davanti all’Oratorio dei Bianchi: in questa chiesa, nel 1468, Giovanni da Milano fondò la Compagnia della SS. Annunziata, detta appunto dei Bianchi.
Il vicolo si apre, ora, su Piazza Matteotti dove si affacciano la chiesa di San Remigio, la Biblioteca ed il Municipio. Affiancato a S. Remigio si trova l’Oratorio del SS. Sacramento, detto Oratorio dei Rossi, fondato nel XVII secolo. Il nome deriva dal fatto che questo luogo di raccoglimento e preghiera era la sede della Confraternita del Santissimo Sacramento che indossava una cappa di colore rosso. Dall’oratorio entro dentro la chiesa di S. Remigio, a navata unica con la serie di altari laterali che fanno da cornice alle due file di panche, davanti all’abside che ospita l’altare. Qui è custodito il sepolcro di Galeotto Malaspina realizzato in pregiato marmo di Carrara.

Il Castello testimonia l’amicizia tra Dante Alighieri e i Malaspina

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Il Castello non è lontano, ma prima attraverso Largo Vatteroni, era qui che si trovava la Zecca che coniava Testoni e Luigini, un privilegio riservato a pochi, quello di battere moneta. Infine raggiungo la Porta di Sopra e l’ingresso al Castello.

Il primo incontro è con le carceri, non doveva essere troppo tranquillizzante per gli ospiti del castelli in quei secoli lontani… Eccomi nel cortile interno dove si affaccia un bel portale del ‘500, da qui si passa nel salone d’ingresso, finemente arredato e alla sala da pranzo dove fa bella mostra di se’ un precursore dei moderni seggioloni per bambini. Entro nel grande salone affrescato, dove spicca il dipinto che ritrae Dante mentre presenzia alla firma, nel 1306, di un patto tra Spinetta Malaspina il Grande ed il Vescovo di Luni. Superata la sala del trono, mi addentro nella stanza di Dante, a testimonianza dell’antica amicizia tra il sommo poeta e i Malaspina. 

Prima di salire sulla merlatura del Castello esco sul bastione, la mole del castello è davvero imponente. Salgo sulla torre che ospita la stanza degli ospiti, detta anche del fantasma… chissà se la sua presenza c’è davvero…Dalle merlature si può vedere il paese e si intuisce come all’epoca della sua edificazione la tendenza era quella di costruire i castelli affondandoli nella roccia, tanto da farli sembrare scolpiti in essa, posti in posizione dominante ed imponente, racchiudendo nelle murature il paese posto ai suoi piedi.

Sono uscito dal paese ed ho raggiunto un balcone naturale, dal mio punto elevato di osservazione posso ammirare il paese ed il castello nel suo insieme e lo splendido panorama che sorvolando le alture e la foce del Magra arriva fino al mare, a Portovenere e alla Palmaria. Fosdinovo è uno dei tracciati della Via Francigena, la strada medioevale che da Canterbury, attraversata la Manica, si snodava lungo la Francia e portava a Roma.

Ancora un ultimo scatto, sistemo la reflex nello zaino e mi dirigo lungo il sentiero verso l’auto. Saluto castelli, nobili, cortigiani, artigiani e mercanti e contadini, cavalieri e uomini di Chiesa, poeti e fantasmi e torno alla realtà di tutti i giorni.

Non dimenticate di acquistare nei numerosi agriturismi, oltre alle altre specialità toscane, il miele DOP della Lunigiana. Uno dei primi mieli d’Italia.

Come raggiungere Fosdinovo

Autostrada A12 Genova – Livorno. Uscita Sarzana, seguire le indicazioni per Fosdinovo.

Il Castello Malaspina ospita un Bed & Breakfast aperto da aprile a ottobre.

Orario estivo (1 maggio – 30 settembre): 11:00 – 12:00 – 15:30 – 16:30 – 17:30 – 18:30
Orario invernale (1 ottobre – 30 aprile): 11:00 – 12:00 – 15:00 – 16:00 – 17:00

www.castellodifosdinovo.it – info@castellodifosdinovo.it