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Benessere,  Salute

Un robot, un giorno giocherà con te…

Un robot, un giorno giocherà con te…è un dato di fatto: la tecnologia ha invaso le nostre vite. Anche quelle dei bambini. Guardo con un misto di orrore e apprensione i miei figli adolescenti, perennemente connessi col mondo via smartphone, tablet, pc e mi chiedo come potessimo “sopravvivere” noi, nati negli anni ’60 e cresciuti col telefono “familiare” attaccato a un filo (sempre troppo corto), con le cabine a gettoni (dovevi metterti in coda e aspettare il tuo turno) e con la mastodontica e omnisciente Enciclopedia Treccani (“se devi fare la ricerca, vai a casa della zia che lei ha la Treccani”).

Oggi tutto è tecnologico e “smart”, tutto è immediato e rapidissimo. Anche i più piccoli si adattano e, anzi, a volte ci superano nella capacità di utilizzare video, app, e varie tecnologie.

I “nuovi media”, tuttavia, non sono adatti a tutti, sempre e comunque. E’ importante dosare e filtrare il rapporto che bambini (e anche gli adolescenti) hanno con le tecnologie, affinché ne traggano i maggiori vantaggi e non si espongano, invece, ai rischi che questi mezzi purtroppo comportano (soprattutto quando si parla dell’uso indiscriminato di Internet). Esistono, infatti, diversi giochi studiati appositamente per consentire ai bambini fra i 4 e i 10 anni – vale a dire in una fase importantissima per l’apprendimento e la formazione – di imparare e sviluppare tanto la creatività quanto le capacità logiche, entrando in contatto col mondo “digitale” nella maniera più adeguata al loro livello di comprensione e di svilupporobot

Parliamo dei giocattoli Clementoni, azienda leader del settore fin da quando lanciò il primo “Sapientino”, autentico capostipite del gioco educativo, che oggi compie addirittura 50 anni. Fedele alla sua mission educativa e attenta ai cambiamenti socioculturali e alle esigenze delle nuove generazioni, Clementoni dal 2014 ha intrapreso un percorso all’avanguardia attraverso l’ideazione di giochi legati a tematiche cariche di potenziale formativo. L’azienda, infatti, è stata tra le prime sul mercato italiano del giocattolo a credere nell’opportunità offerta dal metodo STEM, un innovativo approccio per insegnare le discipline scientifiche (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

All’interno del mondo STEM, Clementoni ha individuato gli ambiti della robotica educativa e del “coding” per arricchire la sua offerta di giochi, creando dei robot progettati per avvicinare i bambini ai rudimenti della programmazione fin dall’età prescolare. Così, nel 2016 è nato DOC, il Robottino Educativo Parlante che accompagna nell’apprendimento di lettere, numeri, colori e forme e aiuta i più piccoli a sviluppare la creatività, le capacità logiche e di risoluzione dei problemi, dove l’errore non è sinonimo di fallimento ma punto di partenza per l’apprendimento.

L’ultima creazione si chiama MIND Designer, il Robot Educativo Intelligente e introduce i bambini in età scolare al disegno, supportandoli nella scoperta dell’aritmetica e della geometria in modo facile e intuitivo. Grazie a un innovativo riconoscimento vocale integrato, questo robottino riconosce ed esegue i comandi che il bambino gli impartisce a voce, ma può essere programmato anche manualmente e per mezzo dell’esclusiva app dedicata, che consente di creare disegni semplici o complessi e giocare con tanti videogiochi educativi originali. Non solo, la linea Scienza & Gioco Tecnologica – nata per accompagnare i bambini della scuola primaria nell’esplorazione di discipline scientifiche come la fisica, la chimica e l’astronomia attraverso un approccio sperimentale e pratico – ha dedicato numerosi prodotti alla costruzione e programmazione di robot di ultima generazione o di modellini di grandi mezzi di lavoro, proponendo un’espansione digitale attraverso app per smartphone e tablet.robot - mind

Fra l’altro, è importante ricordare che a partire da quest’anno il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) – nell’ambito del Piano nazionale per la Scuola Digitale avviato nel 2015 – prevede che l’ora di “coding” entri a far parte del programma delle scuole primarie.

Uno studio condotto da Clementoni in collaborazione con MIUR e un team di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e GestionaleA. Rubertidell’Università La Sapienza di Roma, ha consentito di verificare l’utilità del Robottino DOC nel supporto dell’insegnamento dei rudimenti di coding agli alunni di 58 istituti comprensivi appartenenti a 12 regioni del nostro Paese, in età compresa fra i 5 egli 8 anni (2.911 bambini in tutto). I ricercatori hanno confrontato i punteggi ottenuti dagli alunni nelle varie discipline senza il supporto di DOC e quelli ottenuti con il supporto di DOC. Il bilancio finale dei test è decisamente positivo: è stato rilevato infatti che, su 38 domande dispensate, ben il 76% ha ottenuto un punteggio finale migliore di quello iniziale e, inoltre, la percentuale di studenti che hanno ottenuto il punteggio massimo è aumentata, passando dal 19% al 25% per i questionari di Matematica I e dal 17% al 25% per quelli di Matematica II. Tali risultati supportano la “doppia natura” di DOC, un giocattolo che costituisce anche un valido sostegno per il bambino nell’apprendimento di competenze fondamentali e nello studio delle materie scolastiche principali. Gli insegnanti coinvolti affermano, inoltre, che gli studenti solitamente meno brillanti e con disturbi dell’attenzione sono più fortemente coinvolti in task apparentemente ludiche e partecipano quindi più attivamente nei momenti di didattica con DOC.robot

Da genitore, sono convinta che in un’ottica di controllo e gestione dello strumento “tecnologico” da parte dell’insegnante, il robot in classe può rivelarsi uno strumento estremamente utile e valido, proprio come le lavagne interattive multimediali (LIM) che stanno comparendo (seppure lentamente) nelle nostre scuole. In termini di educazione “alla tecnologia”, tuttavia, siamo ancora molto indietro. Ci sono, purtroppo, sempre più genitori che mettono lo smartphone o il tablet in mano ai loro piccoli di 2 o tre anni, usando il video come una “smart-tata”, cioè per tenere il piccolo tranquillo e impegnato… A questi ricordiamo che i nuovi media non sono giocattoli per bambini: meglio, molto meglio, tirare fuori dall’armadio il vecchio Sapientino e giocare insieme a loro!

www.clementoni.com/it

Testo di Alessandra Corrias (www.braingymschool.it)