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28 Pastai: il numero perfetto da portare in tavola

La prima realtà agroalimentare ad aver tracciato la pasta

28 Pastai: il numero perfetto da portare in tavola

È stata appena presentata a Milano l’azienda – made in Italy – 28 Pastai, la prima realtà agroalimentare ad aver tracciato la pasta.

28 Pastai ha saputo trasformare il concetto di pasta: non più un piatto veloce che mette d’accordo tutti i commensali, ma un’eccellenza realizzata con un prodotto di altissima qualità.

E con la migliore materia prima, una filiera certificata e una garanzia apposta su ogni pacco venduto.

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Il brand è stato presentato da un testimonial d’eccezione: lo chef Eduardo Estatico che l’ha proposta in uno showcooking nella location di Milano sede della redazione della prestigiosa rivista La Cucina Italiana.

La nuova linea, firmata da Elena Elefante, Amministratrice delegata della Società, è distribuita esclusivamente in negozi che hanno fatto del cibo una cultura.

È stato, inoltre, già creato uno shop on line dove dialogare direttamente con l’azienda.

28 Pastai: tutto sul progetto

Il progetto parte da Gragnano e il nuovo brand 28 Pastai, diventa un precursore di un’altra moda: offrire un servizio trasparente indicando la tracciabilità di ogni scatola di pasta.

Una sfida unica per assicurare il consumatore della validità di quanto porta in tavola.

Dopo la rivoluzione del grano 100% italiano, la nuova frontiera è quella della tracciabilità della filiera con la nuova tecnologia a portata di smartphone” spiega Elena Elefante.

Un lavoro realizzato grazie alla collaborazione con Authentico, azienda campana leader nella certificazione di filiera in blockchain” sottolinea l’amministratrice delegata. “Su ogni confezione di pasta è riportato un QR code che consente ai consumatori di rintracciare tutta la catena di produzione“.

Dai campi di grano, alla semola selezionata dal mulino di fiducia, passando per il lento processo di essiccazione fino al confezionamento del singolo lotto di pasta, il tutto con una trasparenza mai offerta prima da un pastificio”. continua Elena Elefante.

Una novità, questa della certificazione del processo, che mette fine alle polemiche sulla veridicità di alcune caratteristiche peculiari delle paste artigianali, come quella di Gragnano, come l’origine delle materie prime utilizzate, la tipologia di trafila, ma soprattutto i tempi e le temperature di essiccazione.

La 28 Pastai, che già ha ottenuto il riconoscimento IGP di Gragnano, è un’impresa di Kylia Lab, società specializzata in servizi per l’innovazione che con questo progetto sbarca nel mondo dell’alimentare.

Il nome del marchio – conclude Elefante – nasce dall’idea di valorizzare le storie e le competenze di 28 Pastai che nel tempo hanno contribuito con il loro sapere e know-how a trasmettere tecniche di lavorazione, segreti e tradizioni e contribuire alla crescita di questo prodotto unico del made in Italy nel mondo”.

La semola utilizzata per produrre i 28 formati è un’accurata selezione dei migliori grani duri italiani che crescono lungo la regione costiera adriatica centrale, tra Abruzzo e Molise, sulle colline frentane.

Una miscela esclusiva brevettata, nata da oltre un anno di ricerca, prodotta da Zara Cereali che segue il grano dalla semola alla molitura all’insegna della massima trasparenza e la volontà di garantire ai consumatori materie prime italiane sicure, sane e di eccellente qualità.

Il pastificio, produce 750mila kg di pasta all’anno ed è considerato uno tra i più moderni e innovativi impianti per la produzione di pasta di Gragnano. La location fa poi tutto il resto in quanto a picco sulla Valle dei Mulini.

Da secoli, per noi di Gragnano, l’alchimia è l’unione di acqua, grano, vento e passione che trasforma elementi semplici in pasta di Gragnano IGP, amata e riconosciuta in tutto il mondo. Ma oltre alla pasta, su cui negli ultimi anni c’è stata molta confusione, vogliamo portare sulle tavole di casa e dei ristoranti qualcosa di più: la trasparenza“.

Conclude l’amministratrice delegata: “È quello che abbiamo cercato di fare con 28 Pastai certificando tutto il processo produttivo con la migliore tecnologia esistente, la blockchain, accessibile da qualsiasi smartphone. Questa tecnologia è un registro digitale pubblico sicuro, verificabile e permanente nel tempo”

Grazie alla tecnologia si può raccontare tutto della pasta e lasciar verificare, con la massima semplicità, l’origine del grano, il tempo e la temperatura di essiccazione. Una vera e propria rivoluzione.