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Bruno, l’orso dei Carpazi, e Fausto: storia di un’amicizia in Val di Non

Bruno nell’oasi faunistica del Santuario di San Romedio,

Vi raccontiamo la storia commovente di Bruno, l’orso dei Carpazi e della sua amicizia con Fausto, il custode forestale dell’oasi faunistica del Santuario di San Romedio in Val di Non

Gli amanti degli spazi aperti e degli animali si appassioneranno allora alla commovente storia di Bruno, l’orso di San Romedio, e di Fausto Iob, il suo custode, di cui siamo venuti a conoscenza grazie all’ApT Val di Non.

Bruno è un orso bruno dei Carpazi, specie protetta nell’Unione Europea a rischio di estinzione; nato circa 25 anni fa in Romania, venne rapito, appena cucciolo, da un bracconiere per essere venduto sul mercato nero e ricomprato in Italia, dove per anni è stato tenuto prigioniero in una gabbia di appena 12 metri quadrati, sfruttato come un’attrazione.

Superati i tre quintali, sembrava avviato verso la fine, quando è stato scoperto dalla Polizia Forestale locale e portato in salvo in un parco naturale in Abruzzo.

Anche qui però non era libero, perché essendo stato sempre rinchiuso non aveva mai imparato a sopravvivere da solo nei boschi. Il nuovo recinto era molto più spazioso, ma sempre di cemento e di ferro.

Il Comune di Coredo in Val di Non, saputa la sua storia, grazie alla disponibilità dei frati francescani di Sanzeno, altra località della valle, in provincia di Trento, è riuscito a trasferire Bruno, ormai in età avanzata, nell’oasi faunistica del Santuario di San Romedio, dove può godere di uno spazio molto più grande, immerso nella natura, tra gli alberi e corsi d’acqua.

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L’orso Bruno e Fausto: una vera amicizia 

A prendersi cura di lui adesso c’è Fausto, che per oltre 25 anni è stato custode forestale in Val di Non, dove ha seguito con amore la vita degli animali.

Fra i due è nata una vera e propria amicizia: Bruno ha imparato a fidarsi di chi si occupa della sua salute, della sua alimentazione e della pulizia della sua tana e lo ricambia con affetto, addirittura lo riconosce dal momento in cui parcheggia l’auto!

Grazie alla collaborazione della comunità locale e dal consorzio frutticolo che fornisce le famose mele della Val di Non, gli è assicurata una dieta varia e abbondante: frutta e verdura, ma anche gustosi salsicciotti e pesce.

Chi fosse interessato a fare una passeggiata fino al suggestivo Santuario di San Romedio, può informarsi presso l’ApT Val di Non.

L’area faunistica ha sempre accolto gli orsi trentini, fin dalla sua fondazione nel 1958 ad opera del WWF, riprendendo quanto narrato dalla leggenda che lega l’eremita Romedio all’orso, facilmente rintracciabile in rete. www.visitvaldinon.it

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