Arte & Cultura,  Life gallery

David Bowie the Passenger. By Andrew Kent: al Teatro Arcimboldi Milano

Una mostra dedicata al ritorno in Europa – a metà degli anni ’70 – del grande artista

David Bowie the Passenger: una mostra dedicata al grande e indimenticabile musicista e cantante, un performer, un creativo. Sua l’ideazione degli iconici personaggi nei quali si trasformava, da Ziggy Stardust ad Aladdin Sane al Duca Bianco.

Un uomo di spettacolo completo che oggi viene giustamente ospitato da un teatro. Infatti, “David Bowie the Passenger. By Andrew Kent” è un’esposizione allestita al TAM Teatro Arcimboldi Milano.

Luogo di eccellenza dello spettacolo dal vivo, ma anche un hub culturale dove Teatro Arte e Musica si rincorrono e si fondono.

Qui, attraverso le immagini e le memorie del fotografo americano Andrew Kent, viene raccontata la straordinaria avventura di David Bowie al suo ritorno in Europa dagli Stati Uniti, a metà degli anni 70.

La retrospettiva – che viene prolungata sino al 26 giugno -si compone di oltre 55 scatti, diversi cimeli e documenti originali provenienti dall’archivio di Kent.

“David Bowie the Passenger. By Andrew Kent” © Andrew Kent. ..

Accanto al percorso fotografico sono stati ricostruiti gli ambienti protagonisti dell’avventura europea di Bowie: dal vagone del treno che lo portò fino a Mosca, alla sua stanza di albergo a Parigi.

David Bowie suscita sempre grandi emozioni. Personaggio carismatico, di grande fascino e delicatezza d’animo, si è intrecciato agli avvenimenti di un periodo ricco di eventi: dallo sbarco del primo uomo sulla luna alla caduta del muro di Berlino.

Dunque, la mostra è anche un’occasione di approfondimento di un’epoca, non solo della vita di un grandissimo artista.

Con un’analisi scientifica condotta attraverso le memorie di Andrew Kent, infatti, è stato possibile ricostruire fatti fino ad ora poco conosciuti e svelare dettagli inediti della carriera di Bowie.

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“David Bowie the Passenger. By Andrew Kent” © Andrew Kent..-.

Tra il 1975 e il 1976 Bowie decide di lasciarsi alle spalle l’esperienza americana, culminata con il successo di un LP come Young Americans e le riprese del film L’uomo che cadde sulla terra, per tornare nella nativa Europa e rifondare la sua carriera.

L’artista, infatti, si sentiva profondamente europeo: lo dichiarò qualche tempo prima di morire lo stesso Bowie, nonostante vivesse a NY da anni.

Deve aver provato lo stesso sentimento a metà degli anni Settanta quando tentava di sopravvivere a Los Angeles tra esoterismo, magia nera e cocaina.

David Bowie the Passenger e Berlino

Quest’ultima lo stava facendo implodere proprio all’apice del successo americano e Bowie cercava conforto in Addio a Berlino, il romanzo di Christopher Isherwood ambientato durante la Repubblica di Weimar, nel suo lavoro e nella musica dei Kraftwerk.

Sono questi fattori importanti che spingono Bowie ad immaginare il proprio ritorno in Europa.

Berlino era la città prescelta, nonostante a Londra – la sua città natale – ci fossero i segnali di un’altra rivoluzione imminente: il Punk.

L’ex-capitale del Terzo Reich non poteva non esercitare un fascino discreto su Bowie anche per via del muro che divideva due mondi: Est e Ovest, Capitalismo e Comunismo. Una frontiera costruita nel cuore della città a creare una frizione costante, nella quale artisti come lui trovavano ispirazione.

Durante il tour promozionale del suo ultimo album, Station to Station, Bowie era diventato “The Thin White Duke” ovvero “Il Sottile Duca Bianco”.

Un antistyle per eccellenza che nasceva dalla mente non convenzionale di un artista che aveva espanso i confini del pop, introducendo nuovi elementi come la performance, costumi di scena che avrebbero influenzato la moda, la letteratura, la politica e una teatralità prima sconosciuta in quel contesto.

Le fotografie e le testimonianze di Andrew Kent che compongono questa mostra raccontano quel periodo concitato nel quale tutto stava di nuovo cambiando sia per Bowie che per il mondo attorno a lui.

La fame di onniscienza che alimentava la mente di Bowie, lo stava preparando per Low, Heroes e Lodger: La Trilogia di Berlino.

Nella ex-capitale del Terzo Reich Bowie, assieme ad Iggy Pop, avrebbe scritto e registrato alcuni dei sui album piiù importanti e influenti.

Approfondimenti e informazioni

Andrew Kent (Los Angeles, 20 febbraio 1948) è un acclamato fotografo che ha creato molte delle immagini più iconiche delle superstar del rock degli anni ’70, tra cui Freddie Mercury, Elton John, Jim Morrison, KISS, Iggy Pop e Frank Zappa, anche se indubbiamente, la collaborazione più importante di Kent è stata con David Bowie dal 1975 al 1978.

Teatro Arcimboldi Milano Show Bees Srl
Viale Dell’innovazione 20 20126 – Milano www.showbees.It – prenotazioni@navigaresrl.com -Infoline: tel. 02 3032 9530 (da lunedì a venerdì dalle 14 alle 18), boxoffice@teatroarcimboldi.it

Paolo Madeddu-Rolling Stone scrive sulla mostra: “Il fotografo Andrew Kent, a Milano con la mostra ‘The Passenger’, racconta il suo Bowie. Una mostra fotografica che documenta una fase ben precisa, quella del ritorno sulla Terra di Bowie dopo che l’ascesa di Ziggy Stardust lo aveva mandato in orbita come rockstar, e la cocaina lo aveva sprofondato in un abisso a Los Angeles“.

E precisa: “Alcune di queste foto sono celebri, eppure la maggior parte delle foto non ritraggono Bowie come celebrity: è un giovane uomo che si sta ricostruendo, spostandosi da Londra a Parigi a Berlino, passando per Mosca.”

La mostra David Bowie the Passenger by Andrew Kent è prodotta da Navigare Srl e Show Bees Srl, a cura di Vittoria Mainoldi e Maurizio Guidoni per ONO ARTE

Assistente psicologa, direttore di psicodramma moreniano e counselor in sessuologia clinica di FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), è giornalista professionista nell’area del benessere psico-fisico. E’ esperta in consulenze su difficoltà individuali e di coppia riferite a disturbi psico-sessuali o a problemi relazionali.