Sessuologia

Dominatrici e sottomessi: erotismo trasgressivo

Quando si superano i limiti: lo racconta il film Sanctuary

Dominatrici e sottomessi. Lo scenario è sempre il sesso, anche se la dominatrice agisce solo a livello mentale.

Perché il principale organo sessuale è il cervello: ogni immaginario erotico (letto, visto o pensato-ricordato) stimola il desiderio e i genitali.

Se il dominio e la sottomissione (ogni situazione sessuale che preveda che uno dei due partner temporaneamente e volontariamente deleghi l’altro al controllo di sé) sono consensuali – ed ‘eccezionali’- possono rappresentare un gioco di coppia stimolante.

Se diventa la regola, una ‘condicio sine qua non’ per avere rapporti intimi, si tratta di perversione.

In coppia possono presentarsi anche alcune parafilie, tra sadismo ed eros. Un io strutturato che stabilisce i limiti dell’aggressività può vivere una sessualità sana, anche se trasgressiva” afferma Anna Gualerzi, psichiatra, psicoterapeuta e sessuologa clinica.

La dominatrice può utilizzare elementi fetish, quali tacchi vertiginosi, cinture, fruste e uniformi, ma spesso bastano solo le parole ‘giuste’ per far diventare il partner uno schiavo.

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Lui tenta di ribellarsi, di opporre rifiuti (anche questo rientra nel gioco sado-maso) ma obbedisce e si annulla per lei.

Lo schiavo può arrivare a fare rinunce pratiche ed economiche, come avviene nel film ‘Sanctuary’, nelle sale di tutta Italia dal 25 maggio.

Dominatrici e sottomessi sul grande schermo

Il film, di Zachary Wigon (Stati Uniti – 2022) e scritto da Micah Bloomberg, con Margaret Qualley e Christopher Abbot, è un thriller psicologico che si svolge nella suite di un hotel di lusso.

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I due protagonisti intraprendono un tiro alla fune mentale dopo che lui tenta di porre fine al loro rapporto.

Erede facoltoso della catena di hotel del padre, Hal ha una lunga relazione professionale con la dominatrice Rebecca.

Ma, all’indomani della morte di suo padre, sta a lui prendere le redini dell’azienda di famiglia e decide quindi di porre fine ai loro incontri. Rebecca non è d’accordo.

Insistendo di aver plasmato lei Hal, rendendolo perfetto per questo nuovo ruolo di leader, Rebecca cerca di sfruttare il suo talento innato per la manipolazione, la seduzione e la coercizione per convincerlo a ripagare equamente il contributo senza prezzo che lei ha dato alla sua crescita.

Nel corso di una notte ad alta carica emotiva, l’ago della bilancia del potere si sposta da uno all’altra, poiché ognuno cerca di avere la meglio.

Hal non ha speranze? Oppure il comportamento imprevedibile di Rebecca è tutto parte di una messinscena?

Dominatrici e sottomessi: le opinioni del regista Wigon e dello sceneggiatore Bloomberg

Wigon. Era un po’ che volevo fare un thriller con una dominatrice. Trovavo interessante che la premessa contenesse un paradosso – i paradossi sono conflitti immediati e facilmente comprensibili che richiedono una soluzione.

La dominatrice si trova in una posizione paradossale – ha, al contempo, tutto e nessun potere sul cliente.

Questa rivelazione ci porta a farci domande profonde sul come e il perché certe persone si immergano negli scenari dei giochi di ruolo e nei reami della fantasia e come questi reami si intersechino o meno con “la vita vera”.

Ho condiviso con Micah la bozza di un’idea per un thriller in cui una dominatrice deruba il suo cliente più facoltoso. Micah mi ha rivelato di aver scritto un atto unico su una dominatrice e un suo cliente in una stanza d’hotel qualche anno prima.

Abbiamo convenuto che quegli elementi potessero funzionare bene insieme e quello è stato il nostro punto di partenza.

Micah Bloomberg: Il film parla dei giochi di ruolo. Del fatto che basta poco – un oggetto, delle parole specifiche, un tono particolare – per convincere il nostro cervello che qualcosa di palesemente immaginario sia vero.

E del fatto che le cose che riteniamo piuttosto immutabili – il nostro carattere, il nostro rapporto col mondo – siano solo versioni elaborate dello stesso gioco.

Quando scrivo, mi concentro su due domande in particolare. La prima è: “Chi comanda?”, che riguarda le dinamiche di potere tra i personaggi ed è quella che traina la scena.

La seconda è: “Aspetta, ma cosa sta veramente succedendo?” e si riferisce alle rivelazioni e le idee della storia.

Credo che molte storie possano riassumersi con queste due domande, ma io volevo scriverne una che rispondesse solo e solamente a queste. “Chi comanda? E aspetta un attimo, ma cosa sta veramente succedendo?”

Un film a tinte forti, splendidamente interpretato. Distribuito da https://iwonderpictures.com/

Se desiderate chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com  

 

Assistente psicologa, direttore di psicodramma moreniano e counselor in sessuologia clinica di FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), è giornalista professionista nell’area del benessere psico-fisico. E’ esperta in consulenze su difficoltà individuali e di coppia riferite a disturbi psico-sessuali o a problemi relazionali.