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Dry Aged: il ristorante dall’occhio magico che spia la cucina

Al ristorante come in un viaggio sensoriale

L’occhio magico del Dry Aged: la sala che spia la cucina. Proposta innovativa e di ricerca – perché “Life is beautiful” – di Matteo Ferrario e Stefano Carenzi, chef artisti che propongono una nuova esperienza gourmet a Milano.

Pranzare o cenare al Dry Aged è un viaggio sensoriale che appassiona, coinvolge ed emoziona.

Prima ancora di degustare le prelibatezze che propone la cucina, è un vero piacere ammirare lo stile di questo locale, dall’esclusivo design moderno.

L’ospite viene accolto con una familiarità che è tipica di un salotto di casa, una vera coccola.

Ideatori del progetto sono gli chef e maitre, Matteo Ferrario e Stefano Carenzi, che hanno scelto di proporsi in una location in pieno centro, a Milano tra la basilica di Sant’Ambrogio e il vivace Corso Genova.

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La loro sinergia tra cucina e servizio si concretizza nella ricerca del gusto, nella sperimentazione delle frollature (Dry Aged è un metodo di frollatura a secco delle carni), delle macerazioni.

E’ interessante e originale la selezione che viene fatta sul pesce e sui vegetali. A creare un menù e renderlo unico, vengono utilizzate le più moderne tecniche di cucina, mixate con la sapienza antica e il feeling nordeuropeo.

Un lavoro di squadra, minuzioso quanto basta per esaltare il gusto di ogni ingrediente che viene trattato. Tutte le materie prime per le frollature vengono selezionate dallo chef che acquista da piccoli produttori locali.

Gli ospiti vengono accolti da tre ambienti, urban ed eleganti: dal New York Bar con tavolo social, alla Sala con panoramica sulla cantina – da prenotare anche come privée – e la Sala che mostra la cucina attraverso un oblò.

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Dry Aged e la cucina

I piatti forti sono diversi, impossibile sceglierne solo uno. Partiamo con i Mondeghili della tradizione, lo spinacino sautè, salsa senape e zafferano.

Semplice, ma di carattere, lo spaghetto ai tre pomodori mantecato con olio EVO e basilico, l’Entraña alle braci, cipolla caramellata e soffice di patate e paprika.

Non mancano poi le tartare di manzo al naturale, marinate o affumicate.

Tra i dolci il suggerimento è il tiramisù e il “quasi” cannolo alla siciliana, una ricetta che rivisita la tradizione.

La cantina dei vini

Stefano Carenzi ha selezionato le bottiglie della cantina, ricercando le migliori dai produttori di nicchia.

Dry Aged, Arte e Design, non è solo ospitalità e buon cibo, ma cultura del gusto e dell’immagine.

Non passa inosservata la scultura- lampadario dal design futuristico che, con i suoi giochi di luce, illumina il bel pavimento anni Venti.

Dry Aged. Via Cesare da Sesto, 1, Milano. www.restaurant.thedryaged.it

Una serata al ristorante è piacevole non solo per le delizie del menù, ma anche per l’originalità dell’accoglienza. Per cambiare scenario, dalla propria casa ad un locale tutto da scoprire.