Longobardi
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I Longobardi sono tornati: un evento straordinario

Grande evento a Pavia, Napoli e San Pietroburgo

I Longobardi sono tornati: a Pavia, Napoli e San Pietroburgo

Un grande evento internazionale, dove il Nord e il Sud Italia si uniscono per la più importante mostra mai realizzata sui Longobardi. Un’esposizione epocale che vede coinvolti il Castello Visconteo di Pavia, il MANN di Napoli e nel 2018 perfino l’Ermitage di San Pietroburgo per rendere onore agli ‘uomini dalle lunghe barbe’.

Pavia capitale del Regno

Pavia torna così capitale del “Regnum Langobardorum”, riuscendo a instaurare però un ‘dialogo’ culturale tra Mediterraneo e l’Europa del Nord. Una testimonianza di largo respiro, che ha inizio nel 568, quando il popolo longobardo- guidato da re Alboino – oltrepassa le Alpi Giulie e comincia a espandersi sul suolo italiano. Si arriva poi alla metà del VI secolo con la presenza dei Goti, fino al termine del I millennio A.C. Del resto non bisogna dimenticare che da sempre l’Italia è stato un importante crocevia tra Occidente e Oriente. Un tempo era cuore dell’Impero Romano, poi della Cristianità.Longobardi

Longobardi- Un popolo che cambia la storia

La mostra ripercorre dunque le grandi sfide economiche e sociali affrontate dai Longobardi, in un periodo caratterizzato da guerre, scontri e alleanze strategiche. Si pensi ad esempio al Ducato di Benevento. Stato indipendente sin oltre la metà dell’XI secolo, non solo conserva la memoria e il retaggio del Regno di Pavia, ma diventa ben presto ‘cerniera’ di contatto tra le culture mediterranee e l’Europa occidentale. L’esposizione si sviluppa in otto sezioni, dove la tradizione del campo archeologico si mescola alla creatività e dove il design s’intreccia alle tecnologie multimediali. Il visitatore potrà ammirare necropoli mai presentate al pubblico, le quali consentiranno di ricostruire la cultura, i riti, i sistemi sociali ma anche le migrazioni delle genti longobarde.Longobardi

Tra le scoperte più recenti, appare la necropoli cuneese, di Sant’Albano Stura – dove sono state riportate in luce quasi 800 tombe. In particolare, i grandi sepolcreti testimoniano comunque la divisione in clan e lo stadio culturale e religioso dei Longobardi al loro arrivo in Italia, legato ancora a valori pagani e guerrieri come mostrano le armi, il sacrificio del cavallo, offerte alimentari e decori animalistici.

Tra le più ricche sepolture longobarde vi sono quelle femminili di Torino-Lingotto e Parma-Borgo della Posta con le magnifiche fibule decorate a filigrana o in cloisonné, e il guerriero di Lucca-Santa Giulia, simbolo di una società fortemente militarizzata. Tra le manifatture più raffinate, ci sono i corni potori in vetro con filamenti applicati a onde che imitano i corni animali e che l’aristocrazia usava per bere, che rimanda ad uno status dedito alla convivialità e all’ostentazione sociale del banchetto.

Voci del passato longobardo giungono anche dai manoscritti preziosi che si alternano alle epigrafi. In mostra da Sankt Gallen, è presente anche il più antico dei codici contenenti il famoso Editto di Rotari del 643. O anche il Codice delle Leggi Longobarde contenent l’Origo gentis Langobardorum, con bellissime miniature a tutta pagina in cui è illustrata la saga del popolo longobardo.

La mostra si conclude con la grande fioritura della Longobardia Minor che prolunga –opera di Carlo la presenza longobarda in ducati autonomi in Italia, fino all’XI secolo.

www.mostralongobardi.it

Pavia – Castello Visconteo 1settemre-3 dicembre 2017
Napoli – Museo Archeologico Nazionale – 15 dicembre 2017 – 25 marzo 2018
San Pietroburgo – Museo Ermitage – aprile-giugno 2018