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Il Bhutan e la cucina: paesaggi mozzafiato e gastronomia

Il ‘Paese del Drago Tonante’ è un insieme di meraviglie

Il Bhutan e la cucina: paesaggi mozzafiato e gastronomia

Il Bhutan, noto anche come il ‘Paese del Drago Tonante’, è una meta molto ambita dai viaggiatori che desiderano scoprire le sue meraviglie: imperdibili paesaggi mozzafiato, la cultura e il suo peculiare approccio alla Felicità Nazionale Lorda, ma anche la cucina bhutanese, unica, seducente e tutta da scoprire.

Le pietanze riflettono i sapori e gli ingredienti caratteristici di quest’antica terra, dove il concetto di “Felicità Nazionale Lorda (GNH) si riferisce alla priorità data al benessere e alla felicità dei cittadini rispetto alla crescita economica e allo sviluppo: un approccio nato negli anni Settanta grazie al quarto re, Jigme Singye Wangchuck.

I piatti variano a seconda della regione: mentre nella parte orientale tendono a essere più piccanti, nella parte occidentale sono più delicati e nella parte meridionale, in generale, più speziati e saporiti rispetto alle altre zone del Bhutan.

Solitamente le pietanze consistono di carne accompagnata da riso mantecato con burro e sale: la più diffusa e utilizzata è quella di maiale, ma si impiegano anche manzo, pollo e yak; non mancano però verdure, frutta e latticini, come patate, carote, spinaci, peperoncini, mele e yogurt.

Quando si mangia in Bhutan, è importante ricordare che le pietanze sono solitamente piuttosto piccanti e, se non si è abituati, è meglio iniziare con piatti più delicati per poi passare a quelli più speziati.

Il Bhutan e la cucina: tutti i menù

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BHUTAN/ Thimpu ©Josef Polleross

La cucina bhutanese, fortemente influenzata da quelle tibetana, indiana e nepalese, vanta molti piatti tradizionali tramandati da generazioni.

Tra i più popolari troviamo l’Ema Datshi, considerato il piatto nazionale, preparato cucinando insieme peperoncini (coltivati localmente ed estremamente piccanti) e formaggio (prodotto con latte di mucca o di yak) in una tradizionale pentola di argilla bhutanese e servito come portata principale con riso o pane.

Il Phaksha Paa è una pietanza piccante e molto sostanziosa, a base di carne di maiale cotta prima con le spezie e mescolata poi con peperoncini tritati, servita con riso o gnocchi.

Lo Jasha Maru è uno stufato cotto a fuoco lento, piccante e ottenuto cucinando pollo con pomodori, zenzero e peperoncini e abbinato, come il precedente, a riso o gnocchi.

Kewa Datshi è la versione più leggera dell’Ema Datshi ed è a base di patate cotte a fuoco lento con formaggio e spezie fino a ottenere una consistenza cremosa e con proprietà nutrienti: può essere servito come contorno o come piatto principale, accompagnato da riso.

L’Hoentay è una vivanda speciale preparata in occasione del Lomba, la celebrazione che segna la fine della stagione del raccolto: a base di grano saraceno bollito in acqua, è poi mantecato con burro o formaggio e si accompagna con piatti di carne come il Phaksha Paa.

Molto stuzzicante il Goep: la trippa, pulita, bollita e poi saltata in padella con ravanelli, peperoncini e formaggio, rappresenta un piatto unico e saporito accompagnato con riso rosso.

Il Momo è un popolare fagottino bhutanese, simile a quelli del Nepal e del Tibet. I fagottini, preparati con farina di grano e ripieni di carne o verdure, sono cotti al vapore e proposti con una salsa piccante a base di pomodori e peperoncini.

Lo Zow Shungo è a base di carne di manzo essiccata: è solitamente indicato come antipasto e la carne, prima marinata con spezie e poi essiccata al sole per diversi giorni fino a quando raggiunge una consistenza gommosa, è in un secondo tempo arricchita con scaglie di peperoncino e formaggio.

Il Datshi curry è la variante del popolare Datshi: composto da carne (spesso di manzo o di maiale) e verdure, oltre che da peperoncino e formaggio, è cotto a fuoco lento fino a quando la polpa è cotta e tenera e i sapori del peperoncino e del formaggio si fondono.

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Viaggiando in Bhutan, si ha anche l’opportunità di provare un’ampia varietà di cucine internazionali.

Molti ristoranti, infatti, nelle città più grandi come Thimphu e Paro, propongono un misto di piatti bhutanesi, indiani e occidentali, pur se è sempre consigliato provare il maggior numero possibile di quelli tradizionali per immergersi nella cultura locale.

Il galateo a tavola

La cultura buthanese, anche per il cibo, segue i suoi riti ancestrali che il viaggiatore è tenuto a rispettare: quando si pranza con la popolazione locale, è importante ricordare che è buona norma mangiare con la mano destra, poiché la mano sinistra è considerata impura.

Prima di iniziare a mangiare, bisogna aspettare che tutti i commensali siano stati serviti (anche nei ristoranti) e, una volta serviti tutti, i padroni di casa invitano a iniziare a mangiare per primi gli ospiti, per poter cominciare a mangiare a loro volta.

Buona educazione e…buon appetito nel Paese della Felicità Nazionale Lorda!

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