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Joaquín Sorolla, un viaggio nella luce a Palazzo Reale

Il grande pittore spagnolo in una grande esposizione monografica

Per la prima volta in Italia Joaquín Sorolla, in un’esposizione monografica (fino al 26 giugno a Palazzo Reale di Milano) dedicata al grande maestro spagnolo che tra Ottocento e Novecento dipingeva en plein air le spiagge del Mediterraneo.

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Quando si entra nello studio di Joaquín Sorolla, sembra di andare incontro al mare e al cielo; non è una porta che si chiude dietro di noi; è una porta che si apre al mezzogiorno”. “Io, davanti alla pittura di questo gioioso levantino, provo un’emozione priva di pensiero, muta, sorda, piena di un pomeriggio in campagna. […] È inutile andare a vedere i quadri di Joaquín Sorolla con ombre e sogni nell’anima. (..) A Sorolla occorre andare con la parola umana e il color rosso del nostro cuore”.

Così scriveva Juan Ramon Jiménez in un appassionato saggio dedicato al pittore spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida (1863-1923), uno dei massimi rappresentanti della moderna pittura iberica a cavallo tra Ottocento e Novecento.

La sua è stata definita “l’opera di un romanziere che usa il pennello al posto di una penna” e in effetti guardando i suoi dipinti sembra di entrare per magia nella scena rappresentata. Una pittura che tocca l’anima.

La bella mostra monografica allestita fino al 26 giugno al primo piano del Palazzo Reale di Milano ha il merito di far conoscere finalmente anche in Italia questo post-impressionista che ha fissato su tela le spiagge del Mediterraneo e i personaggi che le affollavano, regalandoci un originale spaccato della Belle Époque.

Curata da Micol Forti e Consuelo Luca de Tena, è stata realizzata con il prezioso contributo anche di enti culturali come il Museo de Bellas Artes di Valencia, l’Hispanic Society di New York o la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia.

Joaquín Sorolla: le opere esposte

Attraverso 60 opere l’esposizione racconta tutto l’arco della carriera di Joaquín Sorolla y Bastida, dagli esordi negli anni Ottanta dell’Ottocento nella natia Valencia fino alla morte nel 1923 a seguito di un’emorragia cerebrale.

Un ritratto esaustivo, umano e artistico del pittore che diventerà presto un modello per molti artisti per il suo pennello “innamorato del sole e della luce”.

Le sue pennellate costruiscono una «latente luminosità delle ombre» e una «latente opacità della luce», grazie al sapiente controllo dei timbri cromatici, alla disposizione dei toni caldi e freddi, al dosaggio tra i colori.

Amatissimo e apprezzatissimo dai contemporanei anche per il suo carattere umile e solare, Sorolla ha avuto una carriera costellata da importanti successi.

Prestigiose medaglie, riconoscimenti istituzionali, apprezzamenti da parte della critica, ricche committenze, ampio riscontro sul mercato, hanno sancito la realizzazione di un percorso professionale perseguito con convinzione, amore e appassionata dedizione.

Dalla Spagna alla Francia, dall’Italia alla Germania, dall’Inghilterra fino agli Stati Uniti d’America, l’artista seguirà con cura la promozione della sua pittura e la diffusione delle sue opere negli ultimi decenni del XIX secolo.

Joaquín Sorolla: un intenso legame con la famiglia

Accanto al profondo amore per la pittura, però, Sorolla ha sempre accompagnato un ancor più intenso legame con la sua famiglia, il suo soggetto prediletto.

La sua casa oggi è il Museo Sorolla di Madrid

In molte delle sue splendide tele, Sorolla racconta l’amore per la sua Clotilde, moglie, musa e vera compagna di vita, e per i tre figli, María, Joaquín ed Elena.

Un legame che nutre la sua ispirazione e guida la ricerca verso la “verità” dell’immagine da riportare sulla tela, la quale può essere generata solo da una reale partecipazione e un’intensa emozione.

La prima sezione della mostra anche dal punto di vista cronologico è quella dedicata ai dipinti di tema sociale come Tratta delle Bianche (1894), che racconta di un gruppo di giovanissime prostitute trasportate in un vagone ferroviario da una casa di lavoro a un’altra.

Oppure come Triste Eredità! (1899) con cui Sorolla vinse l’ambitissimo Grand Prix all’Esposizione Universale di Parigi del 1900.

La tela rappresenta una scena a cui il pittore aveva assistito personalmente sulla spiaggia di Malvarrosa, quando vide i Fratelli del vicino Ospedale dell’Ordine di S. Giovanni di Dio accompagnare un gruppo di bambini poliomielitici a fare il bagno in mare.

Tra le tele dedicate al lavoro, di altissima qualità è anche Cucendo la Vela (1896), che illustra la vita delle mogli dei pescatori del Grao, il porto di Valencia, intente a rammendare una vela in un patio accanto alla spiaggia.

Anche i tanti ritratti esposti ci trasportano in quello straordinario mondo fatto di luce e di riflessi che è la pittura di Joaquín Sorolla.

L’artista prediligeva infatti i ritratti realizzati en plein air, in giardini rigogliosi o sulle spiagge del Mediterraneo, dove le figure potevano fondersi in armonia con l’ambiente e la natura circostanti.

Nei suoi ultimi anni, poi, il pittore spagnolo trova spunto di interesse nei giardini, a cui dedica la stessa attenzione pittorica delle spiagge.

I dipinti di giardini sono tutti eseguiti dal vero, alla Granja, nell’Alcazar di Siviglia, all’Alhambra, al Generalife di Granada o nel giardino della sua casa, il futuro Museo Sorolla di Madrid.

Joaquín Sorolla: il mare nel cuore

Da valenciano doc, Sorolla aveva il mare nel cuore e la rappresentazione del mare sarà l’altra costante di tutta la sua produzione artistica, spesso abbinata a momenti di quotidianità della famiglia.

Con la stessa autentica curiosità, l’artista guarda anche al vivace gioco dei bambini che si gettano ridendo tra le onde o giocano con le barchette, come ne El balandrito (1909). Sono tele piene di luce e di vitalità, realizzate in presa diretta, come fossero scatti fotografici.

E non è un caso se in uno dei suoi dipinti più belli, Instantánea, Biarritz (1906) si vede un’elegantissima Clotilde vestita di bianco con in mano la macchina fotografica Kodak che utilizzava per documentare la vita quotidiana.

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Proprio alcuni di quegli scatti sono riprodotti come gigantografie in mostra e rappresentano un ulteriore tassello per conoscere meglio questo straordinario artista, così come il filmato che si può vedere nell’ultima sala.

La sua casa oggi è il Museo Sorolla di Madrid

Dopo aver ammirato l’arte di Sorolla alla mostra di Palazzo Reale, il consiglio è di partire alla volta di Madrid per andare a visitare la sua superlativa casa/museo in Paseo General Martínez Campos, 37. Sarà per tutti un’esperienza indimenticabile.

Sorolla. Pittore di Luce, fino al 26 Giugno 2022 a Milano, Palazzo Reale.
Orari: da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30. Ultimo ingresso un’ora prima. Lunedì chiuso. Prezzi: intero 14 euro, ridotti da 12 a 6 euro; biglietto regalo/open 16 euro
utilizzabile in qualsiasi giorno e orario di apertura.

Sito ufficiale: www.palazzorealemilano.it