II•IV Kintsugi_masque_milano
Bellezza,  Fragranze

II•IV Kintsugi di Masque Milano, l’arte della trasformazione

II•IV Kintsugi di Masque Milano, ovvero l’arte della trasformazione

L’affascinante lingua giapponese condensa significati complessi in pochi simboli. Wabi sabi: l’arte di trovare la bellezza in ciò che è imperfetto.

La rappresentazione concreta del concetto di Wabi sabi è il Kintsugi, ovvero l’arte di riparare il vasellame rotto usando resina e polvere d’oro (o di altro metallo prezioso).

Il tema è profondo e interessante. La civiltà occidentale e la sua estetica affondano le radici nel concetto di bello della Grecia classica, fatto di eternità, grandezza, simmetria e perfezione. Difficilmente riusciamo a staccarcene e a guardare oltre (e, così facendo, alimentiamo un logorante senso d’inadeguatezza).

In Giappone non è così, almeno a livello filosofico.II•IV Kintsugi_masque_milano

Il Wabi sabi riconsidera ogni cosa come meravigliosa e imperfetta.

E ci insegna che le cose migliori della vita, le più belle, uniche, magiche, sono quelle che sono divenute migliori grazie all’imperfezione, che hanno acquisito valore perché sono state danneggiate.

Si narra che Sen no Rikyumonaco buddhista zen – viaggiando nel sud del Giappone, fu invitato a cena da un potente del luogo; costui desiderava impressionarlo esibendo un prezioso vaso da tè.

Rikyu, tuttavia, non parve notare l’oggetto. Deluso dalla mancanza d’interesse, il signore distrusse il vaso, ma i suoi amici ne raccolsero i cocci e li ricomposero grazie all’arte del Kintsugi. Quando Rikyu tornò in visita, osservò il vaso riparato e, sorridendo, esclamò: “Adesso è magnifico!”

La bellezza dei cocci riparati nella cultura giapponese

Nella nostra società, drogata dal consumo, siamo obbligati a dare il massimo valore a ciò che è nuovo. Come gli oggetti, che perdono valore man mano che invecchiano, così anche noi esseri umani finiamo col sentirci svalutati dal passare del tempo.

Prima o poi tutti portiamo segni e cicatrici, sia esterne che interne.II•IV Kintsugi_masque_milano

Nella cultura giapponese, invece, quei cocci sono stati ricomposti, adoperando un materiale prezioso, e trasformati in un meraviglioso oggetto d’arte. La bellezza nascosta viene alla luce, evidenziando l’usura, il punto debole, e si armonizza così alla natura transitoria del mondo che ci circonda. Solo noi possiamo ricomporre le fratture e colmare le crepe e i segni che il tempo (la vita) ci ha lasciato addosso, per diventare più forti di prima, più belli di prima. Questo “oro” diverrà parte di noi, creando un’opera d’arte dove prima c’erano cocci e frammenti.

L’oro del Kintsugi permette di vedere le crepe, le scheggiature, e di apprezzarne la bellezza. Segnare un evento doloroso anziché nasconderlo, significa accettarlo come se fosse un gioiello, e abbracciare il cambiamento, la trasformazione che esso ha portato nella nostra vita.

II•IV Kintsugi è anche il nome di un nuovo profumo

Kintsugi by Masque Milano – “profumeria artistica” milanese fondata e diretta da Alessandro Brun e Riccardo Tedeschi nel 2010 – è una fragranza unica, che svela, al di sotto della patina del tempo, un cuore dorato che batte vivacemente. Dalle note di testa, frizzanti di Bergamotto, Magnolia e Ambra salata, si passa al cuore tenero e prezioso a base di Camoscio dorato, Rosa e Foglie di Violetta, chiudendo con le note di coda preziose e seducenti di Patchouli, Benzoino, Vaniglia e Foglie di Lamponi.

Si tratta di un’ideazione di Vanina Muracciole, talentuosa maestra profumiera corso-italiana, dedicato a chi ama la semplicità e non nasconde le cicatrici ma le mostra con orgoglio.

Una sinfonia seducente e preziosa

Il Muschio di Quercia è sostituito da un accordo salato, sapido e ambrato, che dà come risulta­to uno scintillio a grana fine che ricorda la porcellana non smaltata. Fiori di Magnolia croccanti lasciano il posto al cuore delicatamente sensuale della composizio­ne.

Nel cuore, un tema dorato di pelle scamosciata – dolce al tatto morbida, femminile e sensuale – si sposa con la Rosa Centifolia (la Rosa Pays di Grasse) e le Foglie di Violetta. L’intera struttura è tenuta insieme dal Patchouli Coeur (purosangue del patchouli)- ricetta segreta del pro­fumiere/ceramista per tenere insieme i pezzi di un vecchio, e rotto, classico. 

Questa è la lacca mescolata all’oro che Vanina ha versato per dare al Chypre una nuova vita.

La storia di Masque Milano

Alessandro e Riccardo, due ragazzi con tante passioni in comune. Per i viaggi, per le letture e per la musica. Sono due sognatori che decidono di dare corpo e forma alle loro emozioni. Nel 2010 – dopo anni di ricerche tra i nasi di Grasse e gli artigiani italiani – fondano Masque.

Come dei buoni direttori d’orchestra, imparano a condurre mastri profumieri ed artigiani. Rapiti dal fascino dei profumi ed essenze ricercate, rinforzano la loro preparazione iniziando un percorso di formazione in tecniche dell’olfatto.

Iniziano a scrivere alcune memorie, fino ad ottenere una collezione di “scene”, che rappresentano momenti delle loro vite passate, luoghi visitati, amicizie ed amori, ma talvolta anche – più semplicemente – stati d’animo, fasi della vita, o ancora deja-vu o sogni ricorrenti… “Se solo ciascuna di queste scene potesse prendere vita… Riusciremmo nell’intento di rivelare il nostro io più intimo…

È così che da direttori d’orchestra diventano i compositori e gli sceneggiatori di un’opera che, tra atti e scene, vede i diversi nasi – astri nascenti della profumeria mondiale – indossare la maschera di scena ed alternarsi nell’interpretazione della propria parte.