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“La memoria delle stazioni”: il ritratto dell’Italia attraverso 8 stazioni

In mostra le fotografie di otto ‘racconti’, da un immenso patrimonio di immagini

“La memoria delle stazioni” è una mostra che offre il ritratto del nostro Paese attraverso le immagini di otto grandi stazioni italiane. L’esposizione è ospitata, sino al 1° novembre 2022 all’ Auditorium del Parco della Musica di Roma.

La mostra espone le fotografie dell’immenso patrimonio di immagini dell’Archivio Luce Cinecittà, della Fondazione FS e della fotografa Anna Di Prospero.

Fotografie e racconti

La memoria delle stazioni pare essere un ossimoro, tanto che le stazioni sono per noi i luoghi dell’ impermanenza, del passaggio rapido. Ci si chiede invece che memoria abbiano, se tutti quei baci scambiati, quegli ultimi saluti ma pure quegli arrivi frettolosi all’alba di Napoli per andare verso nord si fermino dentro qualcosa, se sappiano trovare uno spazio fisico che non sia solo il singolo ricordo, e si faccian appunto memoria”.

Così inizia il racconto dedicato alla stazione di Napoli da Valeria Parrella, uno degli 8 racconti con cui la narrazione per immagini è integrata da alcuni dei maggiori scrittori italiani contemporanei, che fanno rivivere il ricordo della stazione della loro città in una serie di contributi, cui si aggiunge quello di Dario Franceschini, che ricorda la stazione della sua Ferrara.

Archivio Luce e La memoria delle stazioni: gli 8 autori

Mauro Covacich per Trieste. Gaia Manzini per Milano. Tiziano Scarpa per Venezia. Enrico Brizzi per Bologna. Sandro Veronesi per Firenze. Melania Mazzucco per Roma. Valeria Parrella per Napoli. Nadia Terranova per Messina.

L’immenso patrimonio di documenti e immagini dell’Archivio Luce – uno dei più ricchi in assoluto e in continua espansione, memoria audiovisiva del ‘900 d’Italia e del Mediterraneo – integrato dagli scatti provenienti dalla Fondazione FS, Ferrovie Statali, documenta la storia dell’Italia attraverso le stazioni.

Nodi nevralgici del sistema dei trasporti e delle comunicazioni, infrastruttura che ha dato un contributo decisivo all’unificazione culturale ed economica del paese a partire dal secondo ‘800, il periodo dell’unificazione dell’Italia.

La Memoria delle Stazioni: lo sguardo femminile.

La mostra “La Memoria delle Stazioni” è la prima curata interamente dalla nuova Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, che nel selezionare l’immenso Archivio Luce non ha trovato immagini realizzate da fotografe donne.

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CHIARA SBARIGIA

Da qui nasce la collaborazione con Anna Di Prospero, una giovane fotografa che con i suoi scatti offre una rilettura contemporanea e al femminile di queste stesse stazioni ferroviarie.

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Le stazioni, luoghi di sosta e di transito.

Le stazioni sono per tutti luoghi di transito dove si passa frettolosamente, proiettati sulla meta da raggiungere.

La memoria delle stazioni è fatta di movimento, vive tra arrivi e partenze, mette in collegamento le località più lontane d’Italia, da Nord a Sud e da Est a Ovest.

Le stazioni sono anche luoghi di vita e di incontri sorprendenti, di conoscenza e di iniziale approccio con grandi città, in cui si arriva con treni che si vi insinuano attraverso polverose periferie.

Le stazioni offrono la prima immagine della città in cui si giunge e per questo oggi diventano sempre più attraenti, arricchite da opere d’arte e servizi commerciali. Ma anche un tempo le stazioni avevano un aspetto monumentale e solenne.

Ecco le 8 stazioni

Da Trieste a Napoli, a Messina, ciascuna presenta qualcosa di notevole: la stazione di Firenze ha un “fabbricato viaggiatori” considerato un capolavoro del razionalismo italiano; Bologna conserva la dolorosa memoria della strage del 2 agosto 1980; a Venezia la ferrovia raggiunge la stazione passando sull’acqua.

Milano ha una stazione da sempre all’avanguardia per l’elegante copertura in ferro e lo stile tra Liberty, Art Déco e razionalismo; infine a Roma la Stazione Termini deve il suo nome alle terme di Diocleziano e si presenta con una pensilina di 33 pilastri di cemento armato, rivestiti di marmo rosso e un atrio a vetrate chiamato anche il “dinosauro”.

Chiara Sbarigia ha così commentato: “Questa mostra riassume bene le linee guida che hanno improntato il mio progetto culturale per Cinecittà, a partire dal ruolo centrale che riveste l’Archivio Luce, un patrimonio inestimabile di immagini e filmati che deve essere divulgato, valorizzato, arricchito e soprattutto messo in dialogo con altri Archivi e altre espressioni artistiche, fedele al principio secondo il quale una ricchezza inattiva è una verità inerte”.

“La Memoria delle Stazioni”, presentata da Archivio Luce in collaborazione con Fondazione FS Italiane, espone 92 immagini di archivio, 20 immagini inedite realizzate da Anna Di Prospero e 8 racconti originali, oltre a documenti storici e un filmato che racchiude immagini audiovisive che raccontano 90 anni di storia delle stazioni.

“La Memoria delle Stazioni” è un grande progetto itinerante che toccherà varie sedi; dopo Roma la prima tappa sarà Parigi a metà gennaio. La mostra è integrata da varie iniziative didattiche.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.archivioluce.com

Il volume\catalogo ricco di pezzi inediti è pubblicato da Marsilio Arte\Archivio Luce Cinecittà