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La Passione di Sordevolo: in scena sino al 25 settembre

Un successo, rappresentato in un territorio di grande cultura

Dopo lo stop forzato dalla pandemia all’edizione 2020, il giugno scorso è andata in scena La Passione di Sordevolo.

Sono passati 7 anni dalla prima della rappresentazione storica della Passione di Cristo, nata a Roma nel Rinascimento e in scena nel Comune delle Prealpi Biellesi ogni 5 anni dal 1815.

Dunque, la Passione di Sordevolo è tornata in scena. E lo rimarrà, con repliche fino al 25 settembre, dopo le duecento candeline spente nel 2015.

Una rappresentazione della Passione di Cristo unica in Italia e nel mondo e che quest’anno punta al tutto esaurito, con circa 35 repliche, in un anfiteatro di 4mila metri quadrati.

Saranno decine di migliaia gli spettatori da tutta Italia e da tutto il mondo.

Nel 2015 hanno partecipato circa 31.000 spettatori provenienti da Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Polonia, USA, Ecuador, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Sudafrica e altri Paesi.

La Passione di Sordevolo: in provincia di Biella

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Da oltre 200 anni gli abitanti di Sordevolo – centro di poco più di 1300 abitanti in provincia di Biella posto lungo il percorso dei sacri monti, fra Oropa e Graglia – mettono in scena una grande rappresentazione sacra di teatro popolare, originalissima.

Lo spettacolo della Passione, come lo conosciamo oggi, nasce duecento anni fa, ma le sue origini sono ben più remote.

A Roma, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, la Compagnia della Confraternita del Gonfalone recita nel Colosseo un testo della Passione.

La prima edizione a stampa esce sempre a Roma nel 1500-1501.

Il testo è del fiorentino Giuliano Dati e, nei secoli, è arrivato a Sordevolo grazie al legame degli Ambrosetti, importanti tessitori sordevolesi, con la curia papale.

La scenografia, realizzata interamente con i mezzi e le competenze introdotte dai cittadini, ricostruisce un frammento della Gerusalemme dell’anno 33 d.C.: la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, il giardino del Getsemani, il cenacolo, il monte Calvario.

Tutte le ventinove scene si svolgono quindi nell’anfiteatro da 2400 posti realizzato appositamente quindici anni fa e nel quale si sono esibiti anche artisti del calibro di Ennio Morricone.

Negli anni scorsi l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha promosso l’allestimento, nei locali della seicentesca chiesa di S. Marta, di un museo permanente sulla tradizione della Passione di Sordevolo, aperto da giugno a ottobre tutti i sabati e le domeniche.

Un territorio, quello di Sordevolo, ricco di spiritualità e di cultura. Era il luogo di villeggiatura di Piergiorgio Frassati (originario di Pollone, Comune confinante con Sordevolo).

Vi si recavano anche Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Benedetto Croce e molti altri protagonisti del secolo scorso.

Grazie anche alla Passione, il territorio di Sordevolo vuole tornare al centro dei grandi itinerari turistici nazionali.

www.passionedisordevolo.com