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“La scelta di Anne”: la vera storia di un aborto in Francia negli anni ‘60

L’Evénement, In anteprima mondiale, sarà nelle sale il 4 novembre

“La Scelta di Anne – L’Événement”, di Audrey Diwan con Anamaria Vartolomei – Leone D’oro a Venezia 2021 come Miglior Film, in anteprima mondiale il 4 novembre.

La scelta di Anne: un evento che cambia la vita

Il film racconta cosa significava abortire nella Francia del 1963.

Anne vorrebbe dedicarsi agli studi e diventare scrittrice, scegliendo il proprio destino, senza restare prigioniera della modesta condizione sociale della sua famiglia.

Ma rimane incinta e negli anni ’60 in Francia  l’aborto è reato: per chi lo subisce e per chi lo pratica è previsto il carcere.

Anne non vuole rinunciare alla sua aspirazione più profonda, ma abortire significa mettere a  rischio la sua vita e la minaccia della prigione.

Anne non può parlarne con nessuno, non trova aiuto nemmeno nelle compagne di studi e tra gli amici, mentre le settimane passano e scandiscono le trasformazioni del suo corpo verso l’irreparabile.

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La scelta di Anne: dal libro al film

Annie Ernaux così scrive del film che narra l’esperienza da lei vissuta: “Uscendo dalla sala di proiezione di L’Événement, ero molto commossa, non ho avuto altro da dire a Audrey Diwan che queste parole: Hai fatto un film giusto. … Il film non dimostra, non giudica, né tantomeno drammatizzaSegue Anne nella sua vita e nel suo mondo da studentessa, tra il momento in cui aspetta invano l’arrivo delle mestruazioni, e quello in cui la gravidanza è alle sue spalle, in cui l’evento ha avuto luogo.”

E, ancora, per Ernaux è giusto che il film racconti le pratiche alle quali le donne hanno fatto ricorso prima della legge Veil, che ha depenalizzato l’aborto in Francia nel ’75.

Audrey Diwan ha il coraggio di mostrarle nella loro realtà brutale, il ferro da calza, la sonda introdotta nell’utero da una “fabbricante di angeli”. Perché è solo così, nella sensazione di disturbo suscitata da queste immagini, che possiamo prendere coscienza di quanto è stato inflitto al corpo di quelle donne e di quello che significherebbe tornare indietro.”

Una straordinaria intesa tra scrittrice, regista, attrice e direttore della fotografia.

Ecco come Audrey Diwan parla del suo rapporto con la scrittrice :  “Quando Annie Ernaux mi ha parlato del momento esatto dell’aborto, gli occhi le si sono riempiti di lacrime, ricordi di quello che la società ha imposto alla giovane donna che era. Ero scossa dalla vivacità di questo dolore.”

E della sua straordinaria protagonista, la giovane attrice  Anamaria Vartolomei Diwan ricorda come  “aveva, fin dai primi provini, la dimensione fisica necessaria al ruolo, qualcosa che rientra nella dimensione del mistero e della potenza.

Il film pone al centro lo sguardo trasparente e interrogativo di Anne, i suoi gesti, il modo di comportarsi con gli altri, il suo respiro e i suoi silenzi, l’avvertimento fisico del  cambiamento introdotto nella sua vita, nel suo corpo.

È  un continuo conflitto tra corpo e mente: attraverso la sofferenza del corpo Anne cerca di salvaguardare la sua integrità mentale.

La ricostruzione storica degli ’60 è essenziale: si  concentra sul dramma intimo che può riproporsi ancor oggi  in molti paesi dove l’aborto non è ammesso.

I compagni di Anne, maschi e femmine, mostrano la profonda ignoranza del sesso nella Francia degli anni Sessanta.  E tra i medici c’è chi si mostra comprensivo, ma senza farsi coinvolgere; e c’è chi si arroga il diritto di scegliere al posto della donna che rifiuta la gravidanza.

La scelta di Anne: un film immersivo e coinvolgente

Audrey Diwan gira in 4:3 e tenendo la macchina da presa sempre incollata sul corpo di Anne, esplorando le sue sensazioni, con un forte effetto di suspense, ritmato dal conteggio delle settimane che scorrono inesorabili.

La regista e Laurent Tangy, il direttore della fotografia, hanno voluto “essere Anne, non guardarla”. Laurent e Anamaria hanno camminato con Anne, hanno adattato i movimenti di macchina a quelli di lei, realizzando un film che si immedesima con la protagonista, col suo respiro, col dolore che le toglie il fiato.

Le sequenze dell’aborto, pur ellittiche,  sono sensoriali e immersive fino al limite del sopportabile. Annie Ernaux e Audrey Diwan entrano nei dettagli perché sono i dettagli che uccidono.

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Dopo l’evento

Il film non parla di amore, ma di desiderio.

Anne rivendica il suo diritto al piacere e a decidere in libertà della sua vita, che per tutte quelle 12 settimane rimane sospesa: Anne non riesce a studiare, né a spiegare perché, rischiando di perdere l’anno di studio.

Per questo le ultime parole del film sono molto importanti: “prendete le vostre penne”,  dice il professore agli studenti che devono sostenere l’esame e si sente il rumore della penna sulla carta.

Anne può riprendere a scrivere e impegnarsi a realizzare l’aspirazione della sua vita. Come è diritto di tutte le donne. 

La Scelta di Anne – L’Événement sarà nelle sale italiane in anteprima mondiale il 4 novembre con Europictures. www.europictures.it