Pietà - Lucio Fontana- Museo_ Diocesano_ Milano
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 Le due Pietà di Lucio Fontana per il Duomo di Milano

Un’iniziativa dal grande valore storico-artistico

Le due Pietà di Lucio Fontana.  Dal 27 febbraio al 5 maggio 2019, il Museo Diocesano di Milano Carlo Maria Martini propone un’iniziativa dal grande valore storico-artistico: un confronto ravvicinato tra le due versioni della predella della monumentale pala della Vergine Assunta realizzata per il Duomo di Milano.

Nella Sala Fontana del Museo Diocesano è esposta  la Pala dell’Assunta, che Lucio Fontana (1899-1968) realizzò nel 1954 per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, destinata all’altare di Sant’Agata in cattedrale.

L’opera rappresenta una Vergine Assunta di dimensioni monumentali, completata da una predella raffigurante la Pietà, che in una prima versione,  vedeva  la Vergine inginocchiata che sorregge il corpo di Cristo semisdraiato, di spalle con la testa completamente riversa all’indietro.

Pietà - Lucio Fontana- Museo_ Diocesano_ Milano

Ma l’accentuato linguaggio espressionistico  spinse la committenza  a chiedere una nuova versione del soggetto, quella che ammiriamo oggi a completamento della monumentale pala, dal 2000 al Museo Diocesano: è questo il modello in dimensioni reali  che sarebbe poi dovuto essere tradotto in marmo di Candoglia per la definitiva collocazione in Duomo.

L’interesse va proprio al confronto tra le due versioni della predella della Pietà, in cui si osserva il passaggio da un linguaggio fortemente espressionistico di grande impatto emotivo a una rielaborazione del tema più vicina alla tradizione e più facilmente leggibile.

Nei documenti d’archivio si legge come l’interesse delle istituzioni ecclesiastiche fosse quello di dare spazio alla modernità dell’arte, intesa come “efficacia e freschezza d’espressione, come “linguaggio vivo e popolare”, che però “deve essere corretto e intellegibile, non ermetico e ambiguo”.Pietà - Lucio Fontana- Museo_ Diocesano_ Milano

Il primo modello in gesso della Deposizione di Cristo, conservato presso il Cantiere Marmisti del Duomo e noto soltanto grazie a riproduzioni fotografiche d’archivio, è stato presentato per la prima volta dalla Veneranda Fabbrica lo scorso gennaio, nella mostra “L’arte novissima. Lucio Fontana per il Duomo di Milano (1936-1956)” .

L’esposizione al Diocesano, patrocinata dall’Arcidiocesi di Milano, realizzata in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo e con il sostegno di Banca Italiana, offre l l’occasione inedita di un confronto ravvicinato tra le due successive versioni della predella.

Ma la Sala offre anche altre opere dell’artista italo-argentino.

In particolare, accanto all’Assunta sono esposte alcune stazioni della “Via Crucis bianca” in ceramica del 1955 e alcuni  bozzetti in gesso, che raccontano la vita della città di Milano, preparati per  per il concorso indetto dalla Fabbrica nel 1950 allo scopo di selezionare l’artista che avrebbe ideato la quinta porta della Cattedrale.

Colpisce in particolare la rappresentazione della città sotto i bombardamenti, con al centro la figura del cardinale Schuster che assiste i superstiti e nell’angolo in basso a destra la figura di una madre dolente con il figlio morto sulle ginocchia, una “pietà” di guerra, sorella di quella che Picasso ha inserito in Guernica.

Il pannello è stato esposto per la prima volta  nella mostra L’arte novissima. Lucio Fontana per il Duomo di Milano, che ha di poco preceduto l’attuale iniziativa. É stata proprio la   Fabbrica a definire  un esempio di “arte novissima”, la proposta di Fontana, declinazione di un soggetto sacro in chiave moderna; tuttavia  l’incarico fu poi  assegnato a Luciano Minguzzi, vincitore ex aequo con Fontana, di cui  quattro pannelli sono esposti accanto a quello del Maestro.

La mostra offe un’occasione unica per ammirare queste  opere, eccezionalmente riunite assieme e, al tempo stesso, per riflettere sul percorso creativo e sulla visione dell’arte sacra di Lucio Fontana. www.museodiocesiano.it 

Elefteria MorosiniTesto di Elefteria Morosini