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Marmolada: viaggio alla scoperta delle Dolomiti selvagge

Per una vacanza nel bellunese, tra boschi e natura incontaminata

Tra marmotte e rododendri, chiese e percorsi culturali, alla scoperta della Marmolada, nelle Dolomiti bellunesi, le più selvagge. Meno frequentate di altre, ma con una carica unica. È uno di quei viaggi del cuore da ripetere…perché ogni giorno è un’emozione.

Scarponcini, ramponi, bastoncini, zaino in spalla e via, si parte verso la Marmolada. Per una vacanza wild, alla scoperta di un luogo incontaminato, tra boschi e saliscendi dolci che si alternano alle salite impervie.

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Un viaggio per ammirare dei panorami mozzafiato in un’area più sconosciuta rispetto alle destinazioni glamour frequentate dal jet set internazionale come Cortina o Arabba.

Le Dolomiti di questo versante sono fatte per vivere la natura, tra persone semplici e ospitali, borghi storici e ancora incontaminati e piccoli produttori dei prodotti del territorio, che si alternano a fabbri e falegnami che danno vita a oggetti artistici unici.

In queste silenziose cime – che anche a luglio sono innevate – dove tutto va a rilento, si vive un viaggio sensoriale molto personale, dove le giornate si alternano alla scoperta rilassante di nuovi sentieri, anche con programmi di trekking adatti a tutti.

Patrimonio Mondiale Unesco, le Dolomiti bellunesi sono una meta che si raggiunge in auto attraverso i passi e i laghetti alpini e artificiali che caratterizzano questa zona: un saliscendi di strade di cui innamorarsi perché ovunque ci si giri si ha l’impressione di vivere una favola.

Marmolada: il viaggio parte da Sottoguda

Il nostro viaggio parte dalla scoperta del borgo di Sottoguda, tra i più belli d’Italia, che si trova ai piedi della Marmolada dove, lungo la via principale, si vedono solo fienili (i cosiddetti tabièi) e le case in pietra decorate.

Al centro del borgo una graziosa chiesetta, omaggio ai Santi Fabiano e Rocco costruita dagli stessi cittadini per ringraziare il Signore di averli risparmiati da una terribile pestilenza.

Tra le visite culturali, il Museo Marmolada Grande Guerra che sorge a tremila metri, all’interno della funivia di Serauta. È un luogo affascinate per la sua posizione, ma anche perché è uno spazio della memoria.

Ricordi che colpiscono il cuore, pensando a quanti soldati hanno combattuto contro gli austriaci in condizioni precarie.

Dalla stazione di Serauta si snoda poi un percorso alla scoperta della Zona Monumentale Sacra: uno stretto sentiero sul versante sud-est di Serauta – ben tracciato e agevolato da una fune metallica nei passaggi più stretti ed esposti – che attraversa antichi camminamenti.

Da qui si possono vedere la caverna del posto di comando, l’osservatorio, l’infermeria e la stazione della teleferica del Fortilizio Italiano.

Dedicato a escursionisti più esperti, l’itinerario che conduce a Forcella Vu, dove probabilmente si trovano ancora sepolti 15 fanti italiani caduti a causa di una mina austriaca: un percorso che è possibile effettuare in sicurezza con l’accompagnamento di una guida specializzata, su prenotazione.

A completamento delle gite e delle escursioni, ci si può rifocillare al ristorante di Serauta o al bar di Malga Ciapèla.

Marmolada per alpinisti

Un’escursione ambita dagli alpinisti è quella che, da Malga Ciapèla, porta a Punta Rocca. In soli 12 minuti con la funivia si raggiunge l’unico punto da cui è possibile ammirare tutti i nove sistemi delle Dolomiti.

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La Marmolada, diventa così “uno stato d’animo” da vivere attraverso esperienze sensoriali come lezioni di yoga e tramonti in musica, testimonianze storiche e visite ai luoghi della Grande Guerra.

La Marmolada sarà inoltre il luogo in cui il 26 agosto verrà celebrata la Santa Messa in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II: appuntamento che unisce la spiritualità del Santo Papa e la solennità della montagna dolomitica a cui era particolarmente affezionato.

Di grande appeal, la storia della cosiddetta Città del ghiaccio: qui infatti gli austriaci, proprio nel cuore del ghiacciaio, scavarono una città sotterranea dove vissero per mesi nascosti dalle truppe italiane.

Dove mangiare?

Al Rifugio Padon, a 2407 metri alla fermata della funivia. Piatti tipici e grande ospitalità a prezzi abbordabili. Dove dormire ? Al Forest Hotel a Sottoguda, un piccolo ritrovo goloso che si è aggiudicato il ruolo di pastry hotel.

Per chi ama infine le ‘camminate facili’ ci si può recare più a valle al lago di Alleghe.

Martoriato dai disastri naturali di qualche anno fa, è ancora un luogo affascinante intorno al quale si snoda un pianeggiante percorso.

Si sale poi al lago Fedaia, da cui partono altre camminate. Da lì si scende poi verso Canazei, ma questa è tutta un’altra storia.

Che altro dire quindi agli amanti della montagna? Questa è davvero una vacanza rilassante con lunghe passeggiate in mezzo a marmotte e rododendri, tra piccole baite e ristoranti easy.

www.visitmarmolada.com