Moby Dick La Balena e Paolo di Paolo, Fotografie ritrovate
Due mostre imperdibili al Palazzo Ducale di Genova
La mostra “Moby Dick, La Balena – Storia di un mito dall’antichità all’arte contemporanea”, a cura di Ilaria Bonacossa e Marina Avia Estrada, è stata da poco inaugurata (sarà visitabile fino al 15 febbraio 2026) nell’Appartamento e Cappella del Doge di Palazzo Ducale a Genova.
L’importante mostra collettiva parte dal capolavoro dell’autore americano per approfondire le molteplici interpretazioni, storiche e simboliche, della lotta tra l’uomo e la Natura e rappresentativo del conflitto tra il bene e il male, dei sentimenti di passione e vendetta e dei temi del viaggio e della scoperta.
Fin dall’antichità l’uomo è sempre stato affascinato dalle balene, dando vita a miti e leggende, credenze e racconti che hanno messo in risalto il valore simbolico e ambivalente del grande mammifero marino.
Essere mostruoso, in grado di inghiottire navi e portare distruzione oppure creatura benevola e regina dell’oceano, la sua più grande rappresentazione è da sempre quella letteraria narrata da Herman Melville nel suo più celebre romanzo “Moby Dick” che, pubblicato nel 1851, vede il suo protagonista indiscusso nel capitano Achab che insegue ossessivamente la gigantesca balena bianca in un’avventura colma di tensione, simbologie e riflessioni filosofiche.
L’interessante e ricco percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso un universo artistico multiforme che spazia dall’arte medievale a quella contemporanea, dalla storia della navigazione all’illustrazione mediante grandi installazioni video, arpioni, tele, fotografie, incisioni e sculture.
Un ricco programma di conferenze e di laboratori tematici ed educativi per famiglie e studenti, oltre a visite guidate e un interessante ciclo di proiezioni cinematografiche ispirate a Moby Dick, concerti, podcast, incontri letterari, corona egregiamente l’evento, a integrazione e completamento dell’esposizione…
Imperdibili, a fine percorso, i quindici minuti dell’esperienza immersiva originale in Virtual Reality, a cura di WAY Experience, in cui ci si tuffa, letteralmente, nella ricostruzione di alcune scene centrali della storia a bordo del Pequod: la vita dell’equipaggio sulla nave, l’incontro con la Balena Bianca e lo sbalorditivo scontro finale tra Achab e Moby Dick!
Non solo Moby Dick La Balena
La seconda, ma non meno coinvolgente rassegna, è la magnifica retrospettiva “Paolo Di Paolo. Fotografie ritrovate”: dal 23 ottobre 2025 al 6 aprile 2026, nel Sottoporticato di Palazzo Ducale.
Circa trecento immagini di Paolo Di Paolo, un fotografo che, con delicatezza, rigore e sapienza ha saputo raccontare l’Italia che rinasceva dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale.

L’autore degli scatti è stato il più̀ amato da Il Mondo di Mario Pannunzio, dove in quattordici anni ha pubblicato 573 foto; ha cooperato a lungo anche con Settimana Incom Illustrata, ma è stato anche tra i più assidui collaboratori del settimanale Tempo, per il quale ha realizzato importanti servizi dall’Italia e dal mondo.
Di Paolo ha ritratto divi del cinema, scrittori, artisti, nobiltà̀, intellettuali e gente comune e ha percorso le coste italiane con Pier Paolo Pasolini raccontando le vacanze degli italiani: da Anna Magnani a Charlotte Rampling, da Giorgio De Chirico a Giuseppe Ungaretti, passando a immagini di contadini, operai, carabinieri, suore, e via dicendo, qui, oggi, si possono ammirare opere davvero coinvolgenti ed emozionanti!

A cento anni dalla nascita, la figlia, Silvia Di Paolo, ha rivisitato l’archivio di suo padre e, insieme con Giovanna Calvenzi, rivolto un nuovo sguardo sul sorprendente lavoro del padre ripercorrendo il lungo impegno dedicato a raccontare i mutamenti della società italiana, il mondo del cinema, i viaggi all’estero.
La mostra propone molte fotografie inedite, e per la prima volta anche a colori, insieme con materiali d’archivio, video, riviste d’epoca e documenti originali, con un particolare focus dedicato alla città di Genova.

Nato il 17 maggio 1925 a Larino in Molise, Di Paolo si trasferisce a Roma nell’immediato dopoguerra e s’iscrive alla facoltà di Storia e Filosofia dell’Università La Sapienza. Con l’avvento della televisione, la conseguente chiusura di molti giornali e l’orientamento scandalistico della stampa, nel 1968 decide di smettere nel campo fotografico e torna a dedicarsi agli studi.
Il grande fotografo si è spento il 12 giugno 2023 a Larino, all’età di 98 anni e il suo archivio, composto da oltre duecentomila negativi, è rimasto nascosto per mezzo secolo: oggi questa eccezionale esposizione ci restituisce il suo sguardo incantato sulla realtà di quei tempi…
Info: palazzoducale@palazzoducale.genova.it


