Moonage Daydream: il viaggio spirituale di David Bowie
Il lungometraggio di Brett Morgen, dal Festival di Cannes al cinema
Il lungometraggio Moonage Daydream mi ha regalato forti emozioni ed è stato una straordinaria scoperta. Ho sempre amato David Bowie: il personaggio e il geniale artista, sempre un grande, come musicista, cantante, scrittore, pittore e attore.
Ho seguito tutte le sue trasformazioni, da Ziggy Stardust al Duca Bianco.
Eppure, dopo tanti anni, è riuscito ancora a sorprendermi perché oggi il docufilm Moonage Daydream me ne fa scoprire anche il viaggio spirituale.
Impermanenza, vita e morte, il qui ed ora del cambiamento – un percorso influenzato anche dalla conoscenza di Bowie delle dottrine orientali – è raccontato da Brett Morgen attraverso incredibili sfondi pittorici e tenuto insieme dalla voce, dalle poesie e dalla musica dell’artista.
Attraverso filmati, performance e brani musicali sublimi e caleidoscopici, ancora inediti, viene esplorato il percorso creativo e filosofico di David Bowie.
Durante la sua carriera, che ha attraversato più di una generazione, Bowie ci ha insegnato che le nostre differenze sono i nostri punti di forza.
Con Moonage Daydream, l’artista ci fornisce una guida alla sopravvivenza al 21° secolo, invitando il pubblico a celebrare la sua eredità e la sua intramontabile influenza come mai prima.
Il lungometraggio, presentato – e applaudito – al Festival di Cannes, è il primo film sull’artista ad essere stato autorizzato ufficialmente.
Moonage Daydream: dagli archivi di Bowie
Nel 2018, a Morgen è stato concesso un accesso senza precedenti agli archivi di Bowie, che comprendono materiali che ripercorrono tutta la sua vita, tra cui un ampio catalogo di filmati inediti e una collezione personale delle sue opere d’arte e delle sue poesie.
Morgen – regista, sceneggiatore, tecnico del montaggio, produttore – ha impiegato quattro anni ad assemblare il film e altri 18 mesi a progettare il paesaggio sonoro, le animazioni e la palette colori.
Ci ha regalato un sogno ad occhi aperti per interpretare la vita attraverso continue trasformazioni. Quelle di Bowie, e le nostre.
Per il film, distribuito da Universal Pictures, hanno lavorato Tony Visconti – collaboratore di lunga data di Bowie, amico e produttore musicale – e Paul Massey (Bohemian Rhapsody), tecnico del suono vincitore del premio Oscar.