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Morbelli 1853 – 1919: in mostra al Gam di Milano

Omaggio per i cento anni dalla morte del pittore Angelo Morbelli

Per i cento anni dalla morte del pittore Angelo Morbelli (Alessandria 1853 – Milano 1919), presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Milano, si è aperta una bella mostra, che permette di ammirare diverse opere dell’artista, nell’ambito del progetto “Milano Art Week” patrocinato dal Comune in concomitanza con la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea, che vedrà coinvolta tutta la città con vari eventi per una settimana (1 – 7 Aprile).

La mostra (15 Marzo – 16 Giugno 2019, catalogo Silvana Editoriale) curata da Paola Zatti, rappresenta un’occasione per vedere dipinti provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna – Ca’ Pesaro di Venezia.

Morbelli è stato un attento conoscitore della storia dell’arte e dell’arte contemporanea, ed un importante esponente del divisionismo, di cui ha studiato a fondo e sperimentato con rigore i materiali e le tecniche (tratti/punti sottili, sovrapposti, paralleli, a strati incrociati, maniacale attenzione per il dettaglio).

Pur essendo piemontese, la sua formazione artistica è avvenuta a Milano (Accademia di Brera), dove ha vissuto per la maggior parte del tempo, e le sue opere più note sono qui ambientate; la sua fama è stata internazionale, ha esposto, è stato premiato a Venezia, Londra, Parigi.

La mostra si articola in sei sezioni, con dipinti che ricostruiscono la vita artistica del pittore: dai dolci paesaggi del Monferrato intorno alla Colma (la residenza di campagna dei Morbelli) alle opere su Milano, a cui era legatissimo (“La Galleria Vittorio Emanuele in Milano” 1872, “La stazione centrale di Milano” 1889, “Le guglie del Duomo” 1915-17), dal “Goethe morente” (1880) al ciclo dei “vecchioni”, a lui molto caro, composto tra il 1882 e il 1908 (“Giorni … ultimi!”, “Il viatico”, “Giorno di festa al luogo Pio Trivulzio”, “Il Natale dei rimasti”, “Mi ricordo quand’ero fanciulla”, “Le due nevi (I due inverni”, “Un Natale!

Al Pio Albergo Trivulzio”), dai dipinti con soggetti femminili su temi sia intimistici del sentimento amoroso (“La prima lettera” 1890-91) e della maternità sia realisti del lavoro delle mondine e della prostituzione (“Pall Mall Gazette (Venduta!)” 1887-8, alle opere di maggiore introspezione psicologica in chiave simbolista che richiamano il tema della morte come “S’avanza” 1892-96, “Sogno e realtà (Trittico della vita)” 1905, “Era già l’ora che volge al desio” 1906, alla veduta de “Il ghiacciaio dei Forni” di Santa Caterina di Valfurva (1914-19) di taglio estremamente moderno ed incisivo.

Da tutte le opere di Morbelli emerge un’attenta ricerca luministica attraverso l’uso di colori complementari, che rafforzano a vicenda la propria luminosità, la resa della luce in parte assorbita e riflessa, pulviscolare, le ombre.

La sua pittura esprime una intensa poeticità e nello stesso tempo è critica verso la realtà contemporanea, accostabile al verismo sociale; per realizzarla si avvale dell’uso della fotografia, che lo aiuta a fissare le pose dei soggetti e la luce, e dei disegni.

L’attenzione verso la solitudine e la sofferenza dei più deboli, verso i loro semplici gesti di vita quotidiana e i loro umili ambienti caratterizzano molti dipinti di Morbelli e di altri pittori a lui contemporanei, come Pellizza da Volpedo (suo grande amico) e Segantini; artisti che vanno inseriti in un contesto europeo, più ampio di quello locale, dove da tempo la pittura si occupava della povertà, l’altra faccia della medaglia dell’ascesa del capitalismo industriale.

La critica accoglierà quasi sempre positivamente le sue opere, che verranno vendute sul mercato internazionale e statunitense.

 

MORBELLI 1853 – 1919

GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano

15 marzo – 16 giugno 2019

GAM Galleria d’Arte Moderna di Milano

Via Palestro 16 – 20121 Milano

www.gam-milano.com

c.gam@comune.milano.it