Pandoro o panettone? Gusto tradizionale o con golose farciture?
Il panettone: tra origini e leggende
Pan de Ton, Pan del Toni, Panaton, Panatton, Panetùn o, più semplicemente il Panettone! Pandoro o panettone? Gusto tradizionale o con golose farciture? A voi la scelta…
Dolce tradizionale, tipico del Natale, ogni anno si contende la presenza sulle tavole delle feste con il Pandoro; molti lo prediligono, ma pochi conoscono la sua vera storia: le origini di questa delizia, infatti, si perdono nel tempo e la sua nascita è legata a numerose leggende.
La più diffusa narra che il panettone sarebbe nato nel lontano XV secolo, in occasione del banchetto della Vigilia di Natale, alla corte di Ludovico il Moro, signore di Milano, quando il cuoco ufficiale della famiglia bruciò inavvertitamente il dolce e, per sopperire alla mancanza Toni, lo sguattero che lavorava in cucina, utilizzò un panetto di lievito che aveva tenuto da parte per sé impiegando farina, uova, uvetta, canditi e zucchero, con cui ottenne un composto particolarmente lievitato e soffice, talmente apprezzato dagli Sforza che lo denominarono “pan de Toni”, da cui derivò il termine “panettone”.
Questa però non è l’unica leggenda: secondo altre novelle, a inventarlo sarebbero stati suor Ughetta o Ughetto degli Atellani.
Molteplici versioni…per tutti i gusti
Oggi si possono trovare sul mercato molteplici versioni di panettone, dall’originale a quelli arricchiti da differenti e golosissime coperture e farciture; tra questi il Brontese di Pistì, un impasto morbido, profumato e unico, a lievitazione naturale, con ingredienti di prima di qualità e un cuore di pistacchio, per gustare il Natale con un tocco di Sicilia: ricoperto da una golosa glassa al cioccolato bianco guarnita con granella di pistacchio rigorosamente DOP, racchiude al suo interno il prezioso oro verde dell’Etna.
Prodotto con acqua sorgiva e il lievito madre, curato di giorno in giorno fin dal 1968 (data da cui proviene il ceppo originario), è racchiuso in un’elegante confezione che completa l’opera d’arte pasticcera.
Paluani propone, invece, quest’anno 1921 (anno di nascita dell’azienda familiare, quindi 100 anni nel prossimo 2021) e Gran Velo, due linee caratterizzate dalla tradizione pasticcera, per gustare e condividere con i propri cari la bontà e la dolcezza del Pandoro e del Panettone durante le festività natalizie.
1921 presenta due grandi classici: il Panettone e il Pandoro di Verona e due specialità farcite, il Panettone con pera e gocce di cioccolato fondente e il Pandoro con albicocca e gocce di cioccolato fondente. Tutti sono incartati a mano in una confezione dal design ricercato e dalla grafica vintage, che rievocano lo stile tipico dei ruggenti anni ’20: il connubio perfetto tra innovazione e tradizione.
I Classici Gran Velo, in un’esclusiva confezione dorata, presentano invece l’inimitabile Pandoro di Verona e l’originale Panettone senza canditi e con morbida uva sultanina, glassato e ricoperto con mandorle tostate; entrambi da avvolgere in una nuvola di finissimo zucchero a velo.
Dolce Mia Sorrento rappresenta la tradizione milanese del panettone che incontra Sorrento!
Il fautore di questo insolito connubio è lo chef stellato Umberto De Martino che, alla ricetta tradizionale, ha voluto aggiungere i profumi e i sapori della sua terra: le bucce dei limoni e delle arance, unite alle noci.
Un tributo che De Martino ha voluto esprimere nei confronti della Lombardia, la regione che lo ospita, per unire in un abbraccio l’Italia da Nord a Sud.
La linea di alta pasticceria dello chef comprende due varianti di panettone: scorza d’arancia filettata e noci, e scorza di limone filettata e noci.
Il segreto della realizzazione di questo dolce, che non ammette l’uso di conservanti, sono le materie prime d’eccellenza della gastronomia italiana: burro, farina di frumento, zucchero, miele e uova.
Concludiamo la carrellata tra panettone e pandoro
Concludiamo questa golosa carrellata sui dolci delle feste con il Panettone Bonfissuto, realizzato dai due giovani fratelli della Pasticceria di Canicattì (AG), Vincenzo e Giuliano Bonfissuto, nel laboratorio immerso tra i pistacchieti, con ingredienti a km. 0 rispetto alla produzione: 800 mq, in aperta campagna, immersi tra vigneti e mandorleti.
Le originali ed esclusive confezioni in latta decorata rappresentano il melting pot e il barocco siciliano che si abbracciano all’arte contemporanea, ora come nel passato di questa civiltà che è da sempre multiculturale e sono ispirate alla suggestione dell’inconfondibile autoritratto pop e ai magnifici flowers creati da Andy Warhol nel 1964.
Realizzato con il patrocinio e l’autorizzazione di Fondazione Mazzoleni che promuove l’arte italiana nel mondo, l’iconico panettone “total black” all’aspetto, è farcito con canditi di arancia di Sicilia, cioccolato di Modica IGP e Malvasia.