Collane notturne
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Profili di collane: i monili allegorici di Novella Brenelli

Collane notturne. Forme uniche e preziose per oggetti poetici

Profili di collane: i monili allegorici di Novella Brenelli

Collane notturne.

Non solo ornamento, ma evocazione allegorica.

I monili unici dell’artista milanese

Creazioni uniche, realizzate con cristalli di rocca e swarovski, intervallati da pietre dure semipreziose, incatenati a mano con filo di rame in sequenze discontinue. La semplicità delle linee è valorizzata dalla ricerca di effetti luccicanti e cromatici che prendono vita una volta indossate e abbinate ai colori degli abiti.

L’ordito di una collana, la sequenza preziosa e il suo incurvarsi sinuoso, possono assumere la forma più varia. Una mutevole linea nella luce ne evoca i contorni. Quelli d’un oggetto, d’un fiore, oppure d’un volto. Profili di collane. In questo caso, sono i tratti d’un viso a interpretare la collana che li delinea, oppure è il volto che prende forma e carattere dal serpeggiare della collana nell’evocarne i tratti”.

Collane
Melisande

Un lavoro minuzioso e paziente, che l’artista ama spiegare così:

«Come i sassolini di Pollicino, il percorso dei due bimbi sperduti del romanzo o le pietruzze colorate messe in fila nella corona del rosario, così, in queste collane, pietre, cristalli, resine, perle, quarzi, si dispongono in sequenze discontinue e asimmetriche, in cui l’accostamento di materiali diversi, di differente lucentezza e dimensione, li valorizza reciprocamente.

Lo stesso comporle implica il paziente e minuzioso lavoro di infilare un frammento accanto all’altro, un grano dopo l’altro, tempo che richiede tempo, guidati da un felice estro momentaneo o dal fascino di certe pietre che richiedono un seguito particolare, come una regina il suo corteo di damigelle o un’invocazione a cui segue una preghiera.

Fino a che il sentiero ritrova l’inizio,

il cerchio si conclude e l’ultima pietruzza si salda alla prima,

in un’opera compiuta,

di cui non resta che ammirare l’originalità e la bellezza»

Madame Giada

Profili di collane, altre storie

Il metallo della catena, le pietre dure e preziose, il corallo e l’ambra, i lapislazzuli e i cristalli di rocca, aggiungono la loro valenza preziosa e simbolica a un breve racconto, una fulminea evocazione. La materia prende vita ulteriore mantenendo e svelando il proprio arcano fascino.

Per esempio, Mélisande rivolge indietro lo sguardo d’ambra. Vorrebbe tornare e, stupita, qualcosa stava per dire; ma pietre e catena paiono trattenerla. Sospesa, lei è sottile e tutto è intatta misura. In silenziosa attesa. Pelléas la raggiunge. Il monile ovale sotto la nuca è un sole irradiante calore e luce. Le pietre, gocce buie, sul retro della testa hanno evocato le note del pianoforte di Debussy, quando mette in musica la vicenda del tragico amore tra Mélisande e Pelléas. Nostalgia d’un amore ineffabile.

La catena segue la linea del profilo di un’altra giovinetta, a un tratto si scompagina, s’aggroviglia e si scioglie. Un sottile ramura inverdisce, diventa cristalli di Boemia dal color tenero di foglia. La stupefacente metamorfosi si compie, l’inseguitore è beffato. Qui, a essere evocata è Dafne. Una Dafne, tuttavia, non raggiunta dal dio, mentre lo sarà dalla raffinata signora che, la collana, se la metterà al collo. La quale signora, conscia di tale breve narrazione (e di Ovidio), ne sarà lusingata».

Queste e altre brevi storie, appunti d’un viaggio immaginario suggerito da forme e colori, dove le collane assumono fattezze strane ed evocative potrete vederle sul sito di Maria Novella Brenelli, l’artista milanese de Le Collane Notturne: www.collanenotturne.com