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Il ristorante Pacifico di Milano riapre con più spazio in sala e in cucina e con un’offerta più articolata
Vi abbiamo già parlato del ristorante Pacifico, istrionico ed elegante locale in Piazza San Marco a Milano, ambasciatore dei sapori peruviani, non scevri da influenze asiatiche, e della freschezza dei suoi piatti originali e raffinatissimi.
Pacifico ha introdotto nella cosmopolita capitale meneghina la vera cucina Nikkei sotto la guida del pluripremiato Jaime Pesaque, uno degli chef più apprezzati del momento, eletto paladino della cosiddetta “food revolution” peruviana.
Quello che oggi vi vogliamo raccontare
è la novità: Pacifico ha riaperto
con una nuova struttura ed un nuovo spirito.
Due nuove sale e soprattutto un nuova cucina consentono al locale di garantire un’offerta più articolata disponendo di uno spazio più ampio.
Il progetto di ampliamento d’interni di Pacifico (che si è dotato di 2 nuove vetrine su via San Marco) prosegue continuando a stupire: le due nuove sale sono ispirate ai blu della superficie del mare (la prima, che si affaccia sulla grande cucina a vista) e ad una ideale isola selvaggia, raggiunta dopo le fatiche della navigazione (la seconda, dedicata a cene ed eventi privati).
Si arricchisce cosi l’iconica collezione di carte da parati, pattern e finiture che hanno reso altamente simbolico l’interior design del gruppo Pacifico. Qua e là si trovano inoltre sculture ed opere d’arte neon realizzate dal franco vietnamita Dai-Dai Tran e dal peruviano Abel Bentin.
L’offerta gastronomica
Rinnovato anche nella carta, cui ora si affianca alla cucina Nikkei, sempre pilastro gastronomico del ristorante, una proposta di piatti alla griglia che si ispirano anch’essi alla tradizione culinaria sudamericana: la parrilla; e una serie di “crudi” di altissimo livello.
Sulle nuove proposte di Pacifico,
ha certo influito l’esperienza di Pacifico Rosemary,
aperto l’estate scorsa in Costa Smeralda.
Nuovi piatti e soprattutto nuovi fornitori con una materia prima di insuperabile qualità; è il caso del pollo che proviene da un allevamento biologico che seleziona di volta in volta i polli da fornire, o delle verdure, acquistate da piccoli coltivatori diretti della campagna lombarda.
Un discorso a parte merita il tonno, trattato con metodo giapponese ikejime e per cui Pacifico è certificato i.c.c.a.t. che garantisce la filiera della pesca.