Roma, Musei Capitolini: due mostre da vedere
Luca Signorelli e Roma, tra oblio e riscoperta
Roma, Musei Capitolini: due mostre da vedere. Luca Signorelli e Roma, tra oblio e riscoperta
L’Arte Ritrovata – L’impegno dell’Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro Patrimonio Culturale
Con la mostra allestita ai musei Capitolini fino a novembre Roma rende omaggio a un grande artista del Rinascimento, Luca Signorelli, la cui fama all’epoca è entrata nel cono d’ombra gettato da due straordinari geni come Michelangelo e Raffaello, che pure da lui hanno preso tanto.
Una selezione di opere prestigiose provenienti da collezioni italiane e straniere colloca Luca Signorelli tra i grandi protagonisti del Rinascimento italiano.
Di lui ha scritto. Giorgio Vasari, il biografo di tanti artisti, che «fu ne’ suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso e l’opere sue in tanto pregio, quanto nessun altro in qualsivoglia tempo sia stato già mai».
L’errore di Vasari
Il percorso indaga il rapporto tra Signorelli e Roma a partire dall’errore circa il vero volto dell’artista: Vasari, che pure conosceva Signorelli, ha posto un’incisione non veritiera all’inizio della sua biografia, ciò che ha innescato dubbi e falsi ritratti.
Il vero aspetto di Luca Signorelli è noto grazie a un autoritratto ad affresco conservato nella Cappella di San Brizio del Duomo di Orvieto: folta e lunga capigliatura, tutto vestito di nero, con una berretta alla moda e un austero mantello.
Da Cortona a Roma
Il pittore di Cortona (dove nasce nel 1450 e muore nel 1523) era tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei e ottenne incarichi sempre più prestigiosi.
Nel 1482 era stato chiamato a Roma a decorare le pareti della Cappella Sistina con alcune pitture – “tenute le migliori”, secondo Giorgio Vasari; lavorò anche a Firenze per Lorenzo il Magnifico.
Tra le commissioni di maggior prestigio la grande pala d’altare con il Martirio di san Sebastiano eseguita in origine per la chiesa di San Domenico di Città di Castello, restaurata per questa mostra.
Sisto IV e i progetti per la cappella Sistina
Il contesto della Roma del tempo si dipana intorno alla figura di papa Sisto IV, la cui fama come patrono delle arti è legata alla cappella vaticana che porta il suo nome, universalmente nota come luogo dell’elezione dei papi e per i grandiosi affreschi di Michelangelo.
Qui Signorelli ha dipinto due celebri scene: il Testamento e Morte di Mosè, segnalate dal Vasari.
Nella mostra si tracciano i percorsi dell’artista, intervallati da importanti soggiorni romani, in cui ha avuto veri e propri incontri “di lavoro” con maestri come Bramante e Michelangelo, contrassegnati da bruschi passaggi, tra successi e fallimenti.
La carriera di Luca Signorelli prosegue con la realizzazione di opere eccezionale, come gli affreschi della Cappella Nova del Duomo di Orvieto, di cui le riproduzioni retro-illuminate mettono in risalto il virtuosismo e il genio creativo dell’artista.
Tre raffinate tavole che hanno come soggetto la Madonna col Bambino, rivelano la particolare sensibilità di Signorelli per il tema della grazia e dell’amore materno, fra cui la Vergine col Bambino del Metropolitan Museum of Art di New York e la preziosa tavola di proprietà della principessa Pallavicini.
La mostra si conclude con una sezione dedicata alla progressiva riscoperta dell’artista tra Otto e Novecento nelle arti figurative, nella critica e nel mercato antiquario, con la Flagellazione (Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Venezia) e la Madonna col Bambino fra quattro santi e angeli (Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo).
Le sue opere, molto ricercate dal mercato antiquario, finiscono nelle mani dei grandi mercanti d’arte, che non si faranno scrupoli a smembrarle per venderle con maggiore facilità ai nascenti musei degli Stati Nazionali ai grandi magnati americani che impreziosiscono così l’arredo dei loro palazzi moderni.
Nel 1903 la Direzione Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione, per combattere questa dispersione, ha incluso nel “Catalogo delle opere di sommo pregio appartenenti ai privati” la Madonna con Bambino fra angeli e santi della collezione Tommasi di Cortona, impedendone la progettata alienazione. Difficile il recupero delle opere nel frattempo disseminate nel mondo.
L’Arte Ritrovata – L’impegno dell’Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro Patrimonio Culturale
Il recupero delle opere d’arte italiane disperse illecitamente nel mondo è impegno costante del Nucleo del Comando Carabinieri, impegnato nella Tutela del Patrimonio Culturale (Nucleo TPC).
Suggeriamo perciò di completare la visita dedicata a Luca Signorelli, con una tappa a una piccola mostra, L’Arte Ritrovata allestita a fianco dei locali adibiti ai matrimoni e visibile fino a gennaio 2020.
Si tratta dell’esposizione di opere recuperate dal nucleo TPC che si propone di far conoscere il lungo e faticoso lavoro di studio e di azione degli investigatori. Le opere provengono da sequestri a grandi ricettatori o collezionisti, inseriti nella ramificata trama del commercio internazionale, che alimenta anche prestigiose collezioni di musei stranieri.
Una sezione speciale è dedicata a una delle più importanti operazioni condotte dal TPC negli ultimi anni, “l’operazione Andromeda”, grazie alla quale sono state restituiti alla comunità cinque dipinti rubati nel 1999 proprio dalle collezioni dei Musei Capitolini.
L’esposizione si apre con la preziosa scultura di Artemide marciante di età augustea, oggetto di scavo clandestino nell’area di Caserta e recuperata al termine di complesse indagini nel 2001, quando stava per essere trasportata all’estero per essere venduta a un noto museo.
Roma, Musei Capitolini
Luca Signorelli a Roma – Oblio e riscoperte
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