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#Stay Home, questo è il messaggio che lanciano Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie, ovvero la famiglia dei Simpson, dai muri della periferia di Pompei. Un richiamo alla necessità di “stare in casa”, in questi giorni così particolari che l’Italia sta vivendo per l’emergenza legata al coronavirus.
L’opera Sweet Home dell’artista Nello Petrucci, realizzata nella notte tra il 10 e l’11 marzo alla periferia di Pompei nei pressi del Centro Commerciale La Cartiera, è un duplice invito: stare a casa in questi tempi di Coronavirus e nello stesso tempo ricordarci come l’arte con il suo linguaggio visivo/espressivo, così immediato, ci possa aiutare a capire meglio il presente.
E’ un esempio di Street Art, accessibile quindi a tutti: i famosi Simpson – la famiglia media americana – sono seduti assieme sul divano a guardare la TV, ma tutti hanno le mascherine.
Questo richiamo all’attualità, all’emergenza, riflette le nostre paure, ma nello stesso tempo le “aggancia” con ironia offrendoci il modo per prenderne la giusta distanza.
La tecnica è quella del collage direttamente applicato sul muro.
Nello Petrucci e la Sweet Home
Nello Petrucci è un artista e filmmaker che vive a Pompei (dove nella Casa del Criptoportico e Antiquarium è stata allestita la mostra “Pompei e i misteri dell’eterna bellezza”), di fama internazionale, che ha esposto a Roma, New York, Shangai.
Sempre molto attento a coniugare il passato con il presente, con uno sguardo preciso sul tempo, ma non tanto quello cronologico, lineare, quanto quello che gli antichi greci chiamavano kairos, il tempo in cui accade “qualcosa di speciale” (Kairos è il titolo di una sua mostra del 2017 presentata a New York) e anche l’opera Sweet Home, che racconta il presente, può inserirsi in questo quadro.
Nelle sue opere utilizza la tecnica dello “strappo”, del décollage (tecnica opposta al collage, che non aggiunge elementi, ma stacca delle parti da un oggetto artistico già esistente) e negli spazi inserisce immagini varie, con forte richiamo alla contemporaneità.
Questa tecnica introduce il movimento nelle sue opere, tanto che i critici utilizzano, per definirle, il nuovo termine “Pop Cinetica”.
Essere artista e anche regista ha dato modo a Petrucci di occuparsi di diverse tematiche: dall’attentato dell’11 settembre, al razzismo, all’omosessualità, all’inquinamento.
Poliedricità ed eclettismo, curiosità e capacità di osservare il presente e di rielaborarlo contraddistinguono tutto il suo percorso artistico.
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