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Steve McCurry. Terre Alte. In mostra a Palazzo delle Albere, a Trento

Al Palazzo delle Alberi, a Trento, il tema della montagna

Steve McCurry. Terre Alte. Fino al 19 settembre. Ultimi giorni.

Steve McCurry. Terre Alte è lo speciale progetto dedicato al tema della montagna che il Mart e il MUSE hanno realizzato nell’estate 2021. Al Palazzo delle Albere, a Trento.

McCurry è tra i fotografi contemporanei più famosi e amati per il suo stile che nasce da una intensa e personale immersione all’interno della realtà, da cui scaturiscono le sue incredibili fotografie.

Come quella dell’uomo che affonda nell’acqua fino al collo, salvando così la macchina da cucire portata sulla spalla, lo strumento del mestiere che gli consente di sopravvivere.

Se vediamo questa immagine è perché Mc Curry era lì con lui, nell’acqua come lui, con la sua macchina fotografica tenuta in alto per poter fare lo scatto decisivo e rivelatore, come ricorda nei video che completano la mostra.

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Tailor in Monsoon, Porbandar, Gujarat, India, 1983

I lavori di Mc Curry ci raccontano un’umanità che in mezzo a conflitti, catastrofi ambientali, miseria, vive e rinnova tradizioni antiche incrociandole con culture contemporanee.

Le foto di Mc Curry sono diventate vere e proprie icone del nostro tempo, per questa rappresentazione ravvicinata che ha l’impronta della sincerità.

“Già solo il viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”

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Steve McCurry, l’amore per le terre alte e per la gente di montagna

Le immagini ci conducono in viaggio tra le altitudini del mondo: in Afghanistan, Tibet, Mongolia, Giappone, Brasile, Birmania, Filippine, Marocco, Yemen, mostrandoci la simbiosi tra popoli, animali e paesaggi, che McCurry sa cogliere con la sua inconfondibile cifra espressiva.

Terre Alte mostra la fascinazione per paesaggi di sublime bellezza e la determinazione incrollabile della “gente di montagna”, di popoli abituati a confrontarsi con il pericolo e a cogliere le opportunità.

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Le immagini, in parte inedite, documentano l’instancabile desiderio di McCurry di esplorare, scoprire e rivelare il mondo, dedicando la vita all’esplorazione di paesaggi sconfinati, silenzi infiniti, altitudini sospese fra cielo e terra, in cui coglie il rapporto fra natura, esseri umani e animali che lì vivono e resistono.

La vena ecologista e pacifista, il profondo impegno umanitario hanno guidato costantemente il lavoro di Mc Curry, impegnato a rappresentare culture oppresse o ignorate.

Nello svolgimento della sua attività fotografica, McCurry promuove progetti di alfabetizzazione ed empowerment delle popolazioni più povere.

“La storia di ciò che accade in quei luoghi diventa parte della tua stessa storia”

Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato uno dei più autorevoli fotografi contemporanei, per la maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità che animano le sue foto, copertine di libri e di riviste diffuse in tutto il mondo.

Nato a Filadelfia nel 1950, McCurry, dopo molti anni come freelance, compie un viaggio in India con uno zaino e con la sua macchina fotografica.

Passa il confine con il Pakistan e poi va in Afghanistan, insieme a un gruppo di rifugiati, entrando clandestinamente nel paese durante l’invasione russa.

McCurry trascorre settimane tra i mujahidin e infine propone al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan.

Da allora, McCurry ha continuato a scattare fotografie in tutti i sei continenti, vedendo il suo lavoro riconosciuto con i maggiori premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte il primo premio del concorso World Press Photo.

Palazzo delle Albere e il MUSE

Per la prima volta insieme, i due musei trentini hanno organizzato una grande mostra nella storica e fascinosa sede di Palazzo delle Albere, dove i 130 scatti di Mc Curry aprono finestre sul mondo, vicino e lontano, in un inno alla lotta quotidiana per l’esistenza, tra pericoli e difficoltà a reperire le risorse, in lotta contro soprusi umani e i rischi ambientali.

Cuore dell’esposizione è la Icons Room, una stanza nella quale sono raccolte undici fra le più note opere fotografiche che hanno segnato la carriera di Steve McCurry, tra cui il celebre ritratto della ragazza afgana dal verde sguardo magnetico, realizzata nel 1984 e che il fotografo è riuscito a rintracciare dopo molti anni.

Dalla fine degli anni Ottanta al 2010 il rinascimentale Palazzo delle Albere è stato la prima sede del Mart. Oltre alle mostre temporanee, hanno trovato qui collocazione stabile dipinti e sculture.

Recentemente affidato dalla gestione del MUSE di Trento, inaugurato nel luglio del 2013 a pochi metri di distanza, costituisce ora insieme al museo della scienza progettato da Renzo Piano un polo innovativo di grande attrazione nella città di Trento.

Steve McCurry. Terre Alte
Palazzo delle Albere, Trento
Da un’idea di Vittorio Sgarbi e Gabriele Accornero, la mostra è realizzata con Sudest57

Fino al 19 settembre.

www.muse.it