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Val di Fiemme, una destinazione ‘magnifica’ tra le Dolomiti

Paesaggi da fiaba in un territorio ricchissimo di sorprese

Val di Fiemme: paesaggi da fiaba e tradizioni millenarie in un territorio ricco di sorprese. Dalla Foresta dei violini del Parco Naturale di Paneveggio a Cavalese. Tra natura, arte e gastronomia.

Siamo in Val di Fiemme. Una enorme piattaforma di legno sospesa sull’incanto di boschi incontaminati spruzzati di neve.

Amata dai fotografi naturalisti per immortalare i cervi nel loro habitat naturale, è probabilmente il miglior biglietto da visita per invitare i turisti al Parco di Paneveggio Pale di San Martino in Val di Fiemme, conosciuto come la “Foresta dei Violini” per la produzione di un particolare legno “di risonanza” impiegato nella costruzione degli strumenti musicali a corde.

Adagiata tra le Dolomiti del Trentino Patrimonio Unesco, lungo il corso del torrente Avisio, la Val di Fiemme si distende tra i 1.200 e i 2.200 metri di quota fra due parchi naturali.

Quello, appunto, di Paneveggio Pale di San Martino, con la sua riserva di cervi, e quello del Monte Corno con le più varie specie di volatili.

Grazie ai suoi 60 milioni di alberi consente di respirare aria pulita circondati da bellezze naturali che ne fanno un suggestivo museo a cielo aperto.

Val di Fiemme, nella ‘Foresta dei violini’

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Val di Fiemme FORESTA Paneveggio copyright l. Gaudenzio

Detta anche Valle dell’Armonia, è famosa per gli abeti rossi che forniscono un pregiato legno di risonanza già impiegato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del ’600 e ’700 come i Guarneri e gli Amati.

Per le sue straordinarie caratteristiche meccanico-acustiche (oggi studiate e testate da università e laboratori di ricerca) l’abete rosso di risonanza è tuttora ricercato e impiegato per la costruzione di tavole armoniche per strumenti a corda.

Non a caso, in campo musicale è consuetudine definire la Val di Fiemme come la ‘Foresta dei Violini‘.

La tradizione della costruzione di tavole armoniche è oggi perpetuata dalla ditta Ciresa di Tesero, uno dei riferimenti internazionali per i costruttori di strumenti musicali.

E sempre da queste parti è nato anche il progetto ‘Magnifica Essenza‘ che, utilizzando la parte verde degli alberi che vengono tagliati, produce un olio essenziale prezioso, usato per creare profumi, unguenti, diffusori.

Un olio che si ispira al nome dell’ente millenario della ‘Magnifica Comunità di Fiemme’, da sempre custode dei boschi e dei saperi della Valle.

Radicata è anche la fabbricazione dell’arredamento rustico: non solo mobili in legno, ma anche i rivestimenti delle camere, in cui rientra la ‘stübe‘: il soggiorno tipico della casa fiemmese, reso ancor più caldo e accogliente dalla stufa ‘a ole’, alimentata rigorosamente a legna.

E poi ci sono le statuine dei presepi, che si ricollegano a un’antica tradizione perpetuata ogni anno nel periodo natalizio, nelle ‘corte’ del centro storico di Tesero, con esemplari che risalgono anche a 200 anni fa.

I tesori artistici della Val di Fiemme

Il nome ‘Magnifica Comunità‘ è scritto nella storia.

Risale infatti ai ‘patti gebardini’ del 1111, sottoscritti a Bolzano dal principe vescovo Gebardo, che concesse agli abitanti alcuni importanti privilegi stabiliti in una ‘Regola’ seguita ancora oggi.

Si scopre tutto visitando a Cavalese lo storico palazzo sede dell’ente millenario che riconosce il godimento comunitario dei boschi, il bene più prezioso di tutti i valligiani.

In pieno centro, il Palazzo conserva le prigioni delle streghe ed è oggi sede della ricca Pinacoteca (da visitare su prenotazione) e del Centro d’Arte Contemporanea.

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Qui è allestita fino al 10 aprile una bellissima mostra dedicata al pittore Josè Anders (1902 – 1967) che da Zara approdò a Cavalese.

Incisore e xilografo, l’artista prediligeva paesaggi autunnali o invernali, le campagne deserte e gli isolati casolari immersi in ovattate nevicate in cui, oltre all’assenza delle figure, predominano i colori cupi evocativi di lontane sofferenze ed un uso abbondante del bianco.

Un artista che vale la pena di scoprire.

Neve, sci e magia

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Photo © Alice Russolo /

Piccola capitale della valle, Cavalese si sviluppa su una terrazza soleggiata in una valle ampia e soleggiata proprio di fronte alla Catena del Lagorai. Per una vacanza tra sport e relax.

Nel periodo natalizio la magia raddoppia, tra passeggiate sulla neve e mercatino di Natale, aperto nei weekend dal 3 al 18 dicembre, poi dal 22 al 24 dicembre e dal 26 dicembre all’8 gennaio 2023 presso il giardino della Magnifica Comunità di Fiemme dalle 10 alle 19.

Da non perdere poi una gita all’Alpe Cermis, arricchita con un nuovo percorso escursionistico che collega il Villaggio Cermis, attiguo alla zona d’arrivo della cabinovia, alla vetta del Paion.

Si chiama ‘Orizzonti Dolomitici‘ ed è un tracciato davvero spettacolare di 1,3 chilometri e 210 metri di dislivello, che si può affrontare a piedi, con le ciaspole o con gli sci da alpinismo.

Dove dormire, dove mangiare

Un capitolo a parte merita l’offerta turistica, forte di 110 alberghi che in molti casi hanno focalizzato l’attenzione sull’aspetto wellness.

È il caso dell’Hotel Bellavista, antica villa completamente rinnovata con le nuove suites dotate di bio sauna e dell’Hotel Roccia Wellness, che utilizza esclusivamente elementi locali per il suo interior design caratterizzato da mobili in legno di cirmolo e vanta una Spa di 1500 mq.

Altro fiore all’occhiello è la ristorazione, a cominciare dallo chef stellato Alessandro Gilmozzi. Con una zia botanica e un nonno micologo, ha avviato un suo laboratorio di ricerca e sviluppo catalogando 370 erbe aromatiche.

E ha scoperto, vedendo i camosci leccare una vena di sale, un sale dolomitico che usa, insieme all’olio del Garda, per realizzare delle micro ampolle (una sfera caramellata) che include nei suoi piatti.

Nel ristorante dell’Hotel Excelsior sperimenta delizie ispirate ai sapori della foresta, come il ‘risotto alla cenere di cirmolo’ o il ‘sorbetto alle resine e lichene candito’, assolutamente da gustare.

Per chi invece ama i sapori della tradizione, ecco due indirizzi da provare: l’Agriturismo Maso Sorte di Molina di Fiemme o il Ristorante Miola di Predazzo.

Per informazioni: visitfiemme.it – visittrentino.info/it

immagine di copertina Parco Paneveggio – Copyright Davide Biagi