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Bellezza,  Fragranze

Wonderscent: installazioni e percorso olfattivo tra i profumi di Calé

Nuova esperienza polisensoriale che unisce arti visive e fragranze

Si è appena concluso Wonderscent, un percorso espositivo in cui arti visive e profumi si uniscono per offrire una nuova esperienza polisensoriale e chimerica.

L’installazione, a cura dello studio Marabelli Marongiu Architetti, ha avuto luogo a Milano nelle giornate del 15 e 16 settembre all’interno delle prestigiose sale del Piano Napoleonico di Palazzo Serbelloni.

Un ulteriore passo avanti nell’immaginazione dopo la mostra collettiva Fabula Experita, realizzata lo scorso anno, in cui Calé e il suo CEO Silvio Levi hanno raccontato il mondo della profumeria artistica collaborando con quattro artisti contemporanei.

Dice Silvio Levi: «Per mostrare le proposte dei marchi da noi distribuiti, tra cui alcune interessanti novità, abbiamo scelto ancora una volta la prestigiosa cornice di Palazzo Serbelloni. L’idea è quella di dare un segno di continuità al cammino intrapreso da Calé, che offre ai propri clienti e al pubblico l’eccellenza della profumeria artistica internazionale”.

“Per fare questo abbiamo pensato di sorprendere gli ospiti coinvolgendone, oltre all’olfatto, anche il senso della vista” conclude Levi. “sia con installazioni visive uniche che con la selezione di piccoli oggetti che evochino le storie dei profumi in un percorso multisensoriale ideato con gli architetti dello studio Marabelli Marongiu»

Lo stupore e le meraviglie

Wonderscent è un percorso olfattivo che si muove tra le regioni della memoria attraverso una serie di videoinstallazioni che si snodano nelle sale di Palazzo Serbelloni raccontando, secondo accostamenti ossimorici, lo stupore che si prova davanti alla natura declinata nella sua essenza.

In particolare, l’attenzione del visitatore sarà catturata da immagini in movimento della natura nelle sue forme macroscopiche e microscopiche tali da farla apparire difficilmente riconoscibile.

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Wonderscent si ispira alla tendenza, tipica del Cinquecento, della creazione di “Camere delle Meraviglie, ambienti in cui collezionisti, emeriti scienziati, uomini dotti erano soliti conservare oggetti straordinari provenienti dal mondo della natura o creati dalle mani dell’uomo.

Oggetti che erano definiti “mirabilia”, ovvero cose che suscitano meraviglia.

Questo viaggio esperienziale nel profumo è stato introdotto da una vera e propria Wunderkammer allestita nel foyer del Piano Napoleonico.

Qui le meraviglie sono state disposte come oggetti di culto, d’affezione o ispirati a ogni profumo esposto, evocando la storia di ciascuna fragranza, destando stupore e disorientamento.

In Wonderscent è come se un nobile viaggiatore ci invitasse nel suo palazzo per scoprire i tesori raccolti durante le sue esplorazioni, attraverso una grandiosa collezione di profumi e rarità in cui i protagonisti saranno l’inaspettato e la meraviglia.

Wonderscent e le stanze dei  tesori

Calé Fragranze d’Autore, Libera Mente. L’ispirazione è la filosofia zen, espressa attraverso un giardino in miniatura dalle forme contemporanee.

La composizione si caratterizza per la presenza di oggetti dalle forme astratte e libere nello spazio, come le sculture di Henry Moore o le installazioni di Kishio Suga, ispirando  introspezione e ricordando la fluidità dell’acqua e la calma ad essa legati, senza esplicitarla.

Histoires de Parfums, 1969. Il tema è l’erotismo e la ribellione sessuale. L’ispirazione si fa sedurre dal mondo dell’arte e in particolare dalla tensione e dalle forme sinuose delle opere di Agostino Bonalumi e LucioFontana.

Il vassoio è rivestito di un telo plastico che avvolgerà oggetti dalla forma ambigua, sen-za rivelarli, con un taglio simbolico da cui emergerà il profumo.

Majda Bekkali, Mon nom est rouge. Il rosso e la sua forza sono i protagonisti di questa composizione. Il colore è declinato in tutte le sue forme: la letteratura rappresentata dalla pergamena e dal libro di Pamuk, da cui deriva il nome del profumo.

La natura rappresentata dal nautilus, da cui anticamente si ricavava la tinta; l’inchiostro, prodotto prezioso che da forma ai pensieri.

Nishane, Mana. I temi dell’introspezione e della consapevolezza di se stessi sono espressi attraverso il racconto dell’evoluzione della farfalla, che prima di diventare tale affronta diverse fasi e metamorfosi nella sua vita.

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Wilgermain, Possession. Cosa unisce New York e Parigi? La tipologia di bullone con cui sono stati costruiti il ponte di Brooklyn e la Tour Eiffel, la cui forma è ripresa anche dal tappo del profumo.

La composizione è lo skyline di una città in miniatura fatta di elementi da costruzione: bulloni, viti, tondini di ferro.

Floris, N° 89. Gli oggetti richiamano il gusto di un british gentleman viaggiatore e la sua passione per il collezionismo di rarità.

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Il fascino del mistero, la navigazione, il profumo, l’arma di difesa contro pericoli sconosciuti ci raccontano di mondi lontani e delle stupefacenti imprese compiute durante i suoi viaggi.

Mizensir, Alma de Rosario. L’ispirazione si muove tra le regioni della memoria, raccontandoci l’infanzia di un bambino che gioca spensierato tra la vegetazione spontanea di un giardino andaluso.

Questo è rappresentato da un mazzo di fiori secchi, che il tempo ha modellato ma non cancellato, facendo da cornice ad una serie di oggetti legati al ricordo della madre, la sua fotografia e il suo ventaglio.

Creed, Himalaya. La composizione si ispira alle spedizioni sull’Himalaya, proponendo oggetti coinvolgenti e per-turbanti, che ben esprimono l’essenza primordiale e rituale della cultura tibetana.

E, anche, dell’impresa della scalata a cui è legata la catena montuosa, tra i quali: i binocoli dell’alpinista, la campana e la maschera tibetana, un frammento di roccia spaccata.

www.cale.it

credit immagini installazioni @francesco Pizzo