Giù le mani dalle donne
“Giù le Mani dalle Donne”. Quante volte l’abbiamo sentito dire. Un monito, ma soprattutto l’evocazione di una piaga terribile quanto frequente: la violenza sulle donne. Una violenza che si perpetra da secoli, a dispetto dell’evoluzione, dell’era digitale e del mondo 2.0.
La violenza su donne e minori è antica come il mondo, ma anche moderna e al passo con i tempi nella sua capacità di avvalersi delle nuove tecnologie. Ha partorito mostri con nomi che sembrano nuovi sport o tendenze di costume, come cyber stalking o grooming, l’adescamento di un minore via web falsificando la propria identità. Nomi suadenti per realtà terribili, drammaticamente quotidiane.
Ma altrettanto moderni e raffinati sono gli strumenti forniti dalla Legge e dallo stato per difendersi.
Ad esplicitarli nel suo ultimo libro divulgativo, intitolato non a caso “Giù le mani dalle donne” – il primo per non addetti ai lavori dopo 8 testi giuridici in materia – è una penalista vittimologa milanese, Alessia Sorgato, punto di riferimento di tante onlus dedicate a questi temi (come Pangea e TizianaVive) e redattore della “Casa dei Diritti” del Comune di Milano. Un libro ricco di storie, di casistiche, ma soprattutto di suggerimenti pratici per difendersi, anche quando non si hanno le risorse economiche per farlo.
Un libro paradossalmente utile tanto alle donne quanto agli uomini. Per capire che esiste un mondo fortemente organizzato e strutturato che, volendo, sa essere sempre più forte di qualsiasi violentatore, di qualsiasi abuso. Un mondo di professionisti (psicologi, esperti web, avvocati, forze di polizia) che a un cenno della vittima sa fare cerchio, ergendosi a baluardo difensivo di chi è, fisicamente, più debole.
“Giù le mani dalle donne” è un manuale di istruzioni. Chiare, semplici, applicabili. “Basta volerlo”, sembra dire tra le righe la penalista, che il prossimo 14 giugno,, sarà premiata come migliore autore dell’anno al 40° Premio Letterario Casentino. Forse leggerlo può infondere quel coraggio che a volte pare mancare, ma che nasce anche dalla conoscenza dei propri diritti e del modo per farli rispettare, in un mondo che vuole definirsi civile.
Giù le Mani dalle donne – prefazione di Maurizio Costanzo, foto di Giovanni Gastel
Edito da Mondadori Electa -prezzo di € 14,90.
Lo sapevi che?
1) Se una donna continua a subire violenze e abusi solo perché non ha una propria autonomia economica, può chiedere e ricevere il patrocinio dello Stato, che le assegnerà un avvocato specializzato in materia sostenendo per lei ogni spesa processuale;2) Un comportamento di sistematica violenza economica perpetrata da un marito nei confronti della moglie, privandola del minimo e necessario sostegno economico, può entrare nel novero dei maltrattamenti e quindi costituire reato;
3) Chiunque sia testimone di una violenza (come un vicino di casa), soprattutto quando essa sia protratta nel tempo, può denunciare la situazione alle forze di Polizia, con la certezza di mantenere nei confronti di vittime e carnefici l’anonimato;
4) Le denunce utilizzate unicamente come forma di “rimprovero”, nei confronti di un uomo violento, e poi ritirate, su richiesta del maltrattante “pentito”, non sono mai risolutive.
5) La remissione di querela da parte di una vittima, nei casi che la legge considera talmente gravi da far procedere d’ufficio o considerare irrevocabile la querela stessa , può non essere avvallata dall’autorità giudiziaria, che proseguirà nell’iter processuale indipendentemente da eventuali ripensamenti della diretta interessata;
6) Anche la rete può essere un contesto per attuare molestie. Oggi il legislatore considera il così detto cyber stalking come una forma aggravata della categoria degli “atti persecutori”. Le forze dell’ordine specializzate in cyber stalking fanno capo alla Polizia Postale;
7) La diffusione tramite e-mail, Facebook e altri social network e canali web di immagini compromettenti, informazioni private, dati personali di terze persone, può facilmente configurarsi come un reato di “diffamazione aggravata”;
8) Camuffare la propria identità on- line, ai fini di recare danno o adescare una persona di minore età è punibile penalmente con reclusione fino a un anno; Anche la sola detenzione di materiale pedopornografico, ovvero contenente immagini e video erotici con soggetti di minore età, costituisce reato;
9) E’ considerato reato, includibile nella categoria “atti di violenza sessuale”, non solo lo stupro, ma anche il palpeggiamento o la coercizione al bacio;
10) Essendo decaduto il principio del “debito coniugale” è denunciabile anche un marito che obbliga la moglie a “concedersi” o ad accettare modalità di rapporto sessuale non volute.