Franz Kafka 100 anni dopo: a Praga le celebrazioni
Sono varie le iniziative nella capitale Boema in omaggio all’autore
Praga rende omaggio a Franz Kafka, lo scrittore che ha vissuto tra le sue vie e le sue mura e vi ha lasciato molteplici tracce, nel centenario della sua morte, avvenuta a Vienna, altra grande capitale della Mitteleuropa a cavallo del ‘900.
Franz Kafka e la sua vita a Praga
Kafka ha vissuto a lungo nella capitale boema, all’epoca facente parte dell’impero austro-ungarico. Qui molti luoghi sono a lui legati, in tutta la città.
Primogenito di 6 figli in una famiglia di origine boema-ebraica che abitava nei pressi della piazza della Città Vecchia, frequentava la sinagoga Vecchio-Nuova e passeggiava tra le statue barocche del Ponte Carlo. Studente di giurisprudenza, si recava al Klementinum e a Palazzo Kinsky. Con gli amici amava intrattenersi al Café Savoy o al Louvre.
Dopo la laurea si impiegò nel ramo assicurativo fino al 1922, quando dovette andare in pensione perché malato di tubercolosi. Tra gli amici più fedeli, Max Brod e il giovane medico Robert Klopstock, che lo curò fino alla morte.
Con le donne ebbe diverse relazioni problematiche, tra cui quella con Felice Bauer, con cui si fidanzò due volte, ma senza mai giungere al matrimonio; con la scrittrice boema Milena Jesenská-Polak; e con Dora Diamant, che lo assistette sino alla fine, che venne il 3 giugno 1924, nel sanatorio di Kierling, presso Vienna, dopo una vita dedicata alla scrittura.
L’opera di Franz Kafka. Non è stato un autore molto prolifico, ma le sue opere sono pietre miliari della letteratura, pur se la maggior parte non fu da lui completata né pubblicata in vita: postumi escono la metà dei racconti e i tre grandi romanzi “Il processo” (1925), “Il castello” (1926), e “Amerika” (il primo per composizione), oggi ritradotto e rieditato come “Il disperso”.
Essendo opere ancora in elaborazione, Kafka voleva che andassero distrutte; ma l’amico Max Brod, non eseguì la sua volontà e consenti così a milioni di lettrici e lettori di leggere eccezionali capolavori.
Le celebrazioni per il centenario della morte di Franz Kafka
A Praga il Museo Franz Kafka è una tappa imprescindibile per chiunque visiti la città, in qualsiasi periodo dell’anno. In questo periodo si moltiplicano le iniziative culturali per ricordare l’opera del grande autore. Tra le varie iniziative in memoria di Kafka, alcune sono effimere e da prendere al volo, altre resteranno in calendario fino all’autunno.
“Oded Ezer: l’enigma di Samsa” è la mostra che il più affermato designer e art director israeliano di oggi dedica alla Metamorfosi, il testo più noto di Kafka. Aperta fino al 30 giugno, presso la Galleria Robert Guttman del Museo ebraico di Praga, propone le copertine di 24 libri “inediti, perduti o forse mai esistiti” che l’artista immagina scritti dallo scarafaggio protagonista del romanzo.
Copertina e titolo sono riferiti a pagine vuote, tutte da immaginare, come forse sarebbe piaciuto a Kafka.
In sinagoga e in biblioteca, dal 17 al 20 giugno, si terranno dibattiti (in inglese) a cura del Museo ebraico e di diverse università straniere. Parteciperanno esperti internazionali specializzati sui vari aspetti inerenti Kafka e la sua opera: dal sogno alle donne, dalla fede all’amore, dall’arte all’anima, e poi ispirazione, amicizia, empatia ecc.
“Attraverso gli occhi di Kafka: tra immagine e linguaggio” è la mostra allestita alla Galleria della Boemia Occidentale di Pilsen, che resterà aperta fino al 28 ottobre. Qui si possono incontrare immagini e libri, noti e meno noti, provenienti da diverse collezioni e firmati dai maggiori esponenti del modernismo ceco, come Bohumil Kubista, Max Horb, Max Oppenheimer, Bedrich Feigl ed Ernst Ascher.
Tornando a Praga, al Museo della letteratura “I giochi di Franz Kafka” propone, fino a settembre, una rassegna piuttosto insolita di manoscritti e documenti relativi all’opera teatrale, meno conosciuta di quella narrativa.
“La metamorfosi” Ad alta voce, letta da Lino Guanciale
Per chi si vuole godere tranquillamente nella propria poltrona la lettura dell’opera più famosa del grande scrittore, consigliamo l’ascolto della “Metamorfosi” letta da Lino Guanciale, all’interno della rassegna Ad alta voce, ascoltabile su RAI Play Sound, al link https://www.raiplaysound.it/audiolibri/lametamorfosi.
Si potrà seguire cosi il tormento di Gregor Samsa, un impiegato che improvvisamente una mattina si sveglia nel proprio letto trasformato in un enorme insetto e stupito cerca di trovare un modo di restare in equilibrio e di vivere, in questa sua nuova forma.
Come Giorgio Pinotti osserva nel saggio, “Praga, poesia che scompare”, (ed. Adelphi) nel racconto si indaga quali “possibilità siano concesse all’uomo in un mondo ormai diventato una trappola. Il riflettore è puntato su un’unica situazione e sull’uomo che la affronta.”
Kafka apre così alla narrativa una strada diversa da quella di Marcel Proust e James Joyce, che svilupparono il virtuosismo introspettivo: “Basta psicologia!”: è il messaggio lanciato a Praga da Kafka e da Hašek.
Per vivere, godere e soffrire l’avventura umana vanno accettare le cose, anche se non si possono cambiarle, ma vanno trasformate in occasione di conoscenza. Così fanno Gregor, la sorella e i genitori, che si trovano accanto al “grande insetto”.