Golden Book Hotels: camera con romanzo
Negli alberghi descritti nei romanzi può succedere di tutto: sia che si tratti di hotel a cinque stelle o di modeste pensioni o di case per viandanti. Locations d’amore, di perdizione e d’ispirazione o dove, tra le cui mura si consumano efferati delitti, rappresentano da sempre la metafora di un’avventura o di un evento straordinario nella vita di un individuo. Un luogo sospeso dove uomini e donne – che magari nascondono un passato enigmatico – s’incontrano, dove la vita scorre sempre diversa, mutevole, flessibile e mai fissa, tra continui arrivi e partenze. In ogni caso: un posto dove stare. Grazie a questo mix d’ispirazione e vita vissuta, molti autori – perlopiù anglosassoni – hanno ceduto alla tentazione narrativa, ambientando storie o racconti in camere d’albergo – offrendoci così opere indimenticabili.
Cominciamo la nostra rassegna con l’Hotel Savoy di Joseph Roth, dove frammenti di un vecchio passato, personificato da reduci di guerra, ballerine e altri curiosi personaggi, simbolo di un mondo ormai scomparso hanno dato vita ad un genere letterario composito, l’Hotelroman – romanzo d’albergo. E poi la pensione Bartolini, chiave di volta nel racconto Camera con Vista di E.M. Forster o la surreale locanda Almayer in Oceano Mare di Alessandro Baricco. Ma gli alberghi sono anche i luoghi preferiti dagli scrittori, un gradevole rifugio per allontanarsi dal caos.
Così almeno pensava Marcel Proust che era solito andare al Ritz di Parigi, per cercare la sua ispirazione. A Trieste troviamo l’Hotel Victoria che accolse James Joyce, il quale proprio qui portò a termine l’Ulysses. E poi oltreoceano, il Raffles Hotel di Singapore, dove Joseph Conrad scrisse parte de Il Tifone e luogo prediletto di William Somerseth Maugham, autore de Il Velo Dipinto. E in ultimo ci sono gli hotel che hanno ispirato scenografie di romanzi famosi. Qualche esempio? L’Hotel Brown’s di Londra avrebbe ispirato Agatha Christie nel celebre Miss Marple al Bertram Hotel e l’Hotel Stanley in Colorado sarebbe in realtà il sinistro Overlook Hotel dove esplode la follia di Jack Torrance, lo scrittore maledetto di Shining. E ancora ci sono gli alberghi preferiti dai grandi scrittori come Il Grand Hotel de Milan, meta preferita del poeta-vate Gabriele D’Annunzio e l’Hotel des Bains, dove Thomas Mann ambientò Morte a Venezia.
Se dopo questa carrellata letteraria, vi è venuta voglia di dar sfogo alla vostra vena creativa e veder pubblicato un racconto in formato e-book per la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore patrocinata dall’Unesco, dal Golden Book Hotels, l’associazione di alberghi legata per la passione della letteratura, allora non dovete far altro che continuare l’ incipit che segue. Superfluo a dirsi, la storia deve proseguire in…hotel.
“Lieve stagione la primavera che diventa estate e ti fa cercare il viaggio in altri profumi e scorci di mare o di verde o di coppi arrossati dal tramonto. Lo penso ogni volta che entro in un hotel, lo penso mentre ascolto Charles Brown in “Goodnight my love”, e mi viene nostalgia in questa reception, in cui arrivo sempre sola, sempre di sera, il momento migliore per prendere contatto con me stessa. Mi conoscono ormai in questo Golden Book Hotel, sanno che non sono mai accompagnata, questo significherebbe per me guadagnare in amore e perdere in ispirazione…”.
Sullo schermo di un kindle o su carta stampata: buona scrittura e buona…lettura. Associazione degli Alberghi del Libro d’Oro – www.goldenbookhotels.it