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Al Castello di Meleto viene inaugurato il Parco delle Api

Un giardino dell’eden di alberi e fiori per i preziosi insetti

Il 20 maggio al Castello di Meleto, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ape, viene inaugurato il parco delle Api – definite anche ‘sentinelle dell’inquinamento’.

Il parco delle Api, al Castello di Meleto, è un ”giardino dell’Eden” di alberi e fiori per questi preziosi insetti  – che, con l’impollinazione, svolgono una importante funzione di conservazione della flora – ed è anche un parco naturalistico e didattico aperto al pubblico.

Si tratta di un’oasi di un ettaro e mezzo di alberi e fiori destinati a diventare un vero e proprio paradiso per le api ma anche un luogo didattico dove raccontare ad adulti e bambini l’affascinante mondo di questo insetto da cui dipende il 70% delle risorse alimentari dell’uomo.

Circa 30 specie tra alberi da fiore, arbusti e erbacee, garantiranno dalla primavera a fine autunno uno spettacolo di colori e forme: alberi di Giuda, tigli, rosmarino, elicriso, borragine, lupinella e ginestrino sono solo alcune delle specie botaniche che fioriranno.

 

Gli alberi saranno dimora per le famiglie di api: le arnie saranno infatti collocate sotto le fronde, in modo che gli insetti possano vivere in un ambiente il più naturale possibile.

L’apertura del parco corona l’iniziativa Nel Nome dell’Ape, nata lo scorso anno, che permette di contribuire in prima persona a un progetto di ripopolazione di questi straordinari insetti a Gaiole in Chianti.

In seguito all’iniziativa, che consente infatti ai partecipanti di adottare una famiglia di api e ricevere in cambio il miele prodotto, in primavera sono arrivate 25 nuove famiglie di api sostenute da altrettanti consumatori, sensibili al tema dell’ambiente, raggiungendo il numero di 40 arnie, corrispondenti ad oltre 3 milioni di api ospitate in un anno.

Il parco delle Api e il miele…più dolce quest’anno

Viene chiamato Nettare degli Dei ed è un prodotto magico: è il miele.

La produzione di miele artigianale e biologico ha per Castello di Meleto un legame indissolubile con il territorio e le sue piante: dalla sulla ai fiori di campo, dalla melata di bosco al castagno.

Si abbina perfettamente a molti piatti, a formaggi, splendido su una fetta di pane toscano ma anche adatto a dolcificare.

Il nuovo progetto di custodia “Nel nome dell’Ape” ha come obiettivo la triplicazione dell’esistenza delle api così da favorire un ritorno di questo prezioso insetto nel territorio di Gaiole in Chianti e limitrofi.

E facilitare l’incremento delle api impollinatrici, che hanno appunto una ricaduta positiva sulle difese immunitarie dell’uomo.

La tutela del luogo è uno degli aspetti peculiari su cui l’azienda fonda il proprio fare aspirando alla lavorazione della materia, per un ritorno a metodi e pratiche in disuso, di mantenimento secondo un pensiero che intende tutelare l’uomo e il paesaggio.

‘Adottare’ un alveare per la biodiversità

L’opportunità dell’affido a tempo di un alveare promuove un messaggio attuale secondo una direzione precisa: da un lato ritornare alle buone pratiche di riequilibrio necessarie anche per l’educazione ambientale di ciascuno; dall’altro coltivare una consapevolezza nella cittadinanza e costruire un futuro di conservazione.

Chi deciderà di divenire custode di un’arnia consentirà di farla crescere e sviluppare; in questo modo ne avrà cura a distanza e sarà coinvolto nella crescita passo dopo passo.

Su ogni arnia presa in custodia con una donazione di 250 euro, sarà apposto il nome dell’investitore e, dalla produzione di ciascun loco, saranno estratti 2 kg per 5 anni di affido, per un totale di 10kg.

Le 20 arnie della proprietà forniscono infatti un miele biologico di qualità ed è nelle intenzioni prossime triplicare le famiglie, al fine di sostenere la biodiversità del territorio e di un patrimonio globale a sviluppo ecosostenibile.

A Castello di Meleto per le Dimore Storiche e il Chianti

Nello stesso weekend si inserisce anche la XI edizione della Giornata Nazionale delle Dimore Storiche (domenica 23 maggio), occasione per celebrare la straordinaria unicità di Castello di Meleto, l’unica azienda del Chianti Classico a possedere un castello del Duecento perfettamente conservato, oggi splendida struttura ricettiva.

Con un’estensione di più di mille ettari, su una collina a Gaiole in Chianti da dove sorveglia i boschi e le vigne circostanti, Castello di Meleto è un perfetto esempio di azienda agricola completa: il vino, anzitutto con il Chianti Classico, rappresenta il prodotto bandiera, cui si affiancano l’olio extra vergine d’oliva biologico, il miele, e l’allevamento di suini di Cinta senese.

Castel di meleto e le dolci colline del Chianti Classico .

Non si può parlare del Castello di Meleto senza parlare di Chianti Classico, un territorio non molto esteso ma ricchissimo dal punto di vista naturalistico, prezioso sotto il profilo storico-artistico, generoso per la sua enogastronomia e affascinante nella sua varietà.

Terra di nobili e di contadini, di mercanti e di cavalieri, il Chianti è stato luogo di scontri epici e fitte trame politiche, ritagliandosi da sempre un ruolo decisivo nello scacchiere toscano.

Un territorio in cui il vino fa parte della storia, diventandone il protagonista.

Era, infatti, il 1716 quando il Granduca di Toscana Cosimo III fissò in un bando i confini della zona di produzione del Chianti, area compresa tra le città di Firenze e Siena in cui nasceva l’omonimo vino, che già allora riscuoteva grande successo.

Sotto il profilo storico, il nome Chianti dovrebbe quindi attribuirsi solo ai comuni di Gaiole, Radda e Castellina, cioè ai territori che componevano l’antica “Lega militare fiorentina del Chianti” che aveva per emblema il Gallo Nero.

Rilassarsi nell’oasi Parco delle Api, gustare squisito miele artigianale e biologico, e il fantastico Chianti Classico (territorio e vino), visitare lo splendido Castello di Meleto. Soprattutto fare del bene all’ambiente adottando un alveare: un magnifico week end!  

Castello di Meleto – 53013 Gaiole in Chianti (SI) -www.castellomeleto.it