Arte e magia del legno
Un po’ ovunque in montagna questa è la stagione in cui si odono il ruggito delle motoseghe e gli affondi delle accette: l’inverno non è poi così lontano e occorre far scorta di ciocchi per la stufa e il camino. Ci sono però alcuni angoli nascosti tra i nostri monti, dove non solo questo rito antico sopravvive con fierezza ma si è fatto arte, con la A maiuscola. Antiche e diversissime fra loro, e da zona in zona, sono le tecniche per lavorare il legno, e tale è l’abilità di chi le esegue con maestria che il confine tra arte e artigianato è a volte labile. Come la sensibilità dell’artigiano possa spesso confinare in quella dell’artista, lo si può constatare di persona domenica 6 settembre a Sutrio, in occasione di Magia del legno, tradizionale appuntamento di fine estate. Sutrio si trova in Carnia, nella Valle del But, ed è un paese incantevole per le sue tradizionali case in pietra e perfettamente conservate, e l’atmosfera particolare che si vive tutto l’anno.
Intarsio, scultura, incisione, pirografia… in ogni cortile, sotto ogni antico porticato di Sutrio decine di falegnami e intagliatori lavorano davanti al pubblico, accompagnati dal suono della fisarmonica e di antichi strumenti tradizionali, e un’ottantina di scultori e artigiani provenienti dall’Italia e dall’estero realizzare le loro opere, alcune delle quali di dimensioni monumentali.
Ci spostiamo poi in Trentino, a Mezzano di Primiero, piccolo gioiello tra I Borghi più Belli d’Italia, accoccolato ai piedi delle Pale di San Martino, dove le cataste di legna sono d’autore. Qui, mentre nelle legnaie si fa scorta per l’inverno, il Comune ha fatto scorta, anzi una scorpacciata, di opere d’arte: la straordinaria e unica collezione open air di cataste artistiche –ormai ben 25- che ha trasformato l’antico borgo in un museo sotto il cielo.
Si chiama “Cataste e Canzei” (canzei in dialetto locale significa catasta, appunto) ed è l’omaggio di un paese al proprio destino da sempre legato al legno e agli altri elementi della natura montana. Da qualche anno, tra le antiche architetture rurali di Mezzano, spuntano sempre nuove installazioni ispirate al tema della catasta, protagoniste di una rassegna unica e innovativa che del borgo è diventata l’anima. Le si incontra ad ogni angolo: nei vicoli, sotto gli androni, nelle piazze, sui ballatoi, nei cortili… gigantesche installazioni d’autore che immortalano riti, mestieri, leggende, canti e tradizioni locali in un sorprendente gioco di equilibri, ciocchi e tasselli. Cataste artistiche che strappano i ciocchi al loro destino di fiamme e regalano loro voce.
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