
La strada degli scrittori tra saperi e sapori
Andrea Camilleri
La strada degli scrittori tra saperi e sapori”. Il suco della carne s’ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio“.
Così che si preparano “gli arancini di Montalbano”. La ricetta è tratta dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri.
Luoghi e sapori s’intersecano lungo la Strada degli Scrittori, un itinerario per ripercorre i luoghi amati dagli scrittori e descritti nei loro romanzi, dettagliati in pagine di letteratura e di teatro, che hanno appassionato e formato intere generazioni. La strada è la SS 640, che unisce cultura e turismo nei luoghi siciliani che hanno visto nascere e produrre scrittori quali Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e molti altri, da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Agrigento, la Valle dei Templi, fino a lambire Palma di Montechiaro. Ad Agrigento è nato Luigi Pirandello; qui ha avuto la sua prima formazione. La città è “teatro” dei suoi personaggi e delle vicende pirandelliane: il Caos, la Kolymbetra e il Colle di Girgenti. Racalmuto è il mondo di Regalpetra di Leonardo Sciascia: dalla Fondazione Sciascia al Castello Chiaramontano, dalla scalinata della Madonna del Monte, fino al Circolo Unione e al Teatro Regina Margherita, tra sapori e sensazioni della sua terra.
Andrea Camilleri lo troviamo tra Vigata e Montelusa, luoghi che non si trovano sulla carta geografica, ma che vengono individuati in un’area compresa tra Girgenti e il mare africano di Porto Empedocle. Un modo per ripercorrere i passi del commissario Montalbano, dalla Torre Carlo V ai caffè della via Roma, e per rivivere le sue passioni gastronomiche. Giuseppe Tomasi di Lampedusa è invece nella terra in cui le pagine del “Gattopardo” prendono vita: il viaggio del principe, la vita della Beata Corbera, le suore del monastero benedettino di Palma di Montechiaro, i dolci di mandorla, la Chiesa Madre, tra memorie ed emozioni che diedero impulso alla stesura finale del romanzo. La Strada degli Scrittori conduce a Caltanissetta, città in cui il drammaturgo Pier Maria Rosso di San Secondo visse la prima parte della sua vita e dove è sepolto: dalla casa natale, nel Quartiere di Santa Lucia, al Collegio dei Gesuiti, oggi Chiesa di Sant’Agata, fino al cimitero monumentale; ma soprattutto il museo mineralogico e delle zolfare, dalle quali trasse ispirazione per alcuni suoi scritti.
Di Favara, lo scrittore Antonio Russello conservò sempre i “colori e l’identità”, elementi riscontrabili nel Castello, nei palazzi, nel caffè di piazza Cavour in cui soleva fermarsi, nei volti della gente, generosa e ospitale. Tra la piazza e i Sette Cortili si è tentati dal profumo intenso dell’arancina e delle panelle, mescolati agli odori della cucina nordafricana. Racalmuto merita una degustazione presso le trattorie locali di caponata o di sarde a “beccafico”, accompagnate dai vini locali e, per finire, dai tipici taralli di zucchero e limone. Invece è nella Valle dei Templi, che troviamo il giardino della Kolymbetra, descritto da Pirandello, ne “I vecchi e i giovani”. Qui è amabile godere di un pic nic a base di pane cunzato, delle olive schiacciate, della tuma, della ricotta fresca e dei frutti di madre natura che generosamente offre questo luogo straordinario gestito dal FAI, ritemprandosi con del vino liquoroso.
Una sosta sentimentale nei luoghi del Caos, dove Pirandello nacque: “… Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli di un altipiano d’argille azzurre sul mare africano”. Ed è proprio il mare che invita a degustare a San Leone un gelato al pistacchio siciliano, della tradizione dolciaria raffadalese, oppure a fare una capatina a Porto Empedocle nelle caffetterie della via Roma, amate da Camilleri per provare i sapori di arancine, cannoli siciliani, pizzette e granite al limone. La terra del “Gattopardo” , Palma, invita invece a ritrovare i piatti descritti nel romanzo, dal timballo di maccheroni e gli “ovetti duri” al tacchino dorato con le soffici salse. Per finire, il “trionfo della gola”: “la gelatina al rum preferita dal principe”, il “verde opaco dei pistacchi macinati” e “il biancomangiare” con zucchero e cannella. Ovviamente, accompagnati dai colorati rosoli della tradizione. www.stradadegliscrittori.it
Dove alloggiare
Un punto di partenza ideale dove soggiornare per andare alla scoperta di questo territorio tra i più affascinanti della Sicilia il Garden Cactus B&B di Favara (AG). Si tratta di un’ oasi naturalistica che racchiude in uno straordinario giardino botanico circa 30mila piante di cactus di oltre 3mila varietà diverse. Questo paradiso delle piante grasse è ora un relais di charme, che offre quattro camere perfettamente curate nei dettagli tutte diverse tra loro e arredate con gusto e incastonate in un paesaggio incantato. Fuori dalle finestre il panorama è incredibile, un vero trionfo di questi capolavori della natura, insoliti e dal sapore esotico.
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E nel raggio di pochi chilometri si trova un territorio tutto da esplorare. Ci troviamo infatti in campagna, ma a soli 4 km dallo spettacolo della Valle dei Templi di Agrigento e a 3 km dal mare. Gli ospiti sono viziati con una prima colazione ricchissima, che nella bella stagione viene servita nell’orto botanico, e ogni giorno hanno la possibilità di fare visite guidate con Tommaso alla scoperta delle straordinarie biodiversità dei cactus. www.bebgardencactus.it

