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Lorenzo Zucchi: I film belli li danno solo di notte

Lorenzo Zucchi non ha bisogno di molte presentazioni, almeno su queste pagine,  perché abbiamo parlato spesso di lui in occasione della sua interessante e appassionante Trilogia delle Bandiere, raccolte di racconti di viaggio in giro per il mondo. Ovvero: Quante bandiere hai?”( 2020), Bandiere per tutti (2021), Giochi senza Bandiere (2023).  

Abbiamo incontrato Lorenzo Zucchi per parlare del suo nuovo lavoro, un libro dal titolo accattivante e misterioso : “I film belli li danno solo di notte”.

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Lorenzo, di cosa parla il tuo nuovo libro?

Si tratta di un romanzo di narrativa classica con delle venature da thriller per ragazzi, una spruzzata di horror e persino qualcosa di romance. Narra una storia di provincia come tante e ha svariati messaggi subliminali come il rapporto tra genitori e figli, la condanna che dipende dal giudizio altrui, la dipendenza affettiva, le problematiche del lavoro, l’attaccamento al passato e l’impossibilità di vedere un futuro.

Un gruppo di amici d’infanzia decide di ritrovarsi a una festa, alcuni anni dopo il suicidio di uno di loro: nessuno sa bene come comportarsi nell’occasione e tutti i fantasmi di un’epoca irripetibile torneranno ad avvolgere la villa sulla collina che fa da set al film, pardon, al libro.

E’ la prima esperienza che fai al di fuori dalla narrativa di viaggio ?

No, l’anno scorso ho fatto uscire un altro paio di titoli: La stagione dei grandi amori (Amazon KDP), un romanzo corale con ben 12 POV ambientato a Creta, e Quel che resta della memoria (Milano Meravigliosa), un romanzo breve che fa anche da biografia di mio nonno, che fu un IMI (Internati militari italiani) e rimase per quasi due anni in un campo di lavoro in Germania negli ultimi tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Ho un progetto in testa per il quale voglio spaziare il più possibile tra i generi e gli stili per sperimentare e divertirmi. Di fatto questa non è la mia attività principale, ma oltre a scrivere, come altra passione accessoria faccio il podcaster e cerco sempre in ogni caso di promuovere la cultura dal basso.

E i viaggi di Lorenzo Zucchi ?

Viaggio sempre, con minor frequenza di prima, ma portando avanti comunque il messaggio della necessità del respirare luoghi diversi dalla nostra quotidianità, lontani o vicini che siano.

Sto continuando a scrivere i racconti di viaggio subito dopo averli fatti e ne ho già una quindicina. Quando saranno all’incirca trenta proverò a proporre un quarto libro di viaggi che faccia da spin-off alla famosa Trilogia delle Bandiere. Ma ho anche altri romanzi pronti nel cassetto e non sarà facile trovare la strada della pubblicazione.

Lorenzo Zucchi è noto come lo scrittore a piedi nudi. Come ti rapporti con la tua passione di camminare scalzo?

A volte non è semplice, perché i pregiudizi sono ben radicati nella testa della gente e la società in mano ai dinosauri statali non può certo progredire in fretta. Diciamo che la mia immagine controcorrente si abbina bene al mio profilo artistico sempre mutevole, che passa dal romanzo sociale al romance, dal noir alla saga famigliare.

La maggior parte degli autori che producono libri ‘copia e incolla’ ha un’immagine molto stereotipata, io credo invece che il compito dell’artista sia quello di cercare sempre la propria miglior versione di se stessi, che non sarà mai quella imposta dalle convenzioni. Quindi, laddove consono con il messaggio del libro, via libera ai piedi nudi! Per i viaggi era un abbinamento perfetto, ma ce la vedi una maschera senza scarpe?

I film belli li danno solo di notte – Edizioni Underground?