Gusto

Monsupello “L’eccellenza in Oltrepò: una storia di valori”

Vini della Casa Boatti, dell’Oltrepò Pavese, sono super premiati

Monsupello: fondata nel 1893 a Torricella Verzate, l’Azienda Agricola Monsupello ha ricevuto la spinta propulsiva nel 1959 grazie all’eccezionale lavoro di Carlo Boatti che ha saputo produrre vini all’altezza di vincere importanti premi.

I vini sono recensiti su tutte le più importanti guide e riviste enologiche nazionali come quelle di Gambero Rosso, A.I.S. e Slow Food; il Monsupello Brut Classese è stato premiato al V Banco d’Assaggio di Torgiano nel 1985 e ha vinto l’Oscar Douja d’Or di Asti nel 1993.

Nel 2020, oltre a essere stata premiata con i Tre Bicchieri, il Gambero Rosso ha attribuito alla Monsupello Le Due Stelle, riconoscimento assegnato alle aziende che per vent’anni hanno ottenuto il premio Tre Bicchieri per un proprio vino.

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Il Pas Dosè Nature è stato giudicato miglior spumante d’Italia dalla Guida Vini d’Italia 2015 di Gambero Rosso ed è stato premiato nel 2016 al XXV Merano Wine Festival con l’ambiziosa medaglia di platino, mentre al suo debutto nel 2020, lo spumante Extra-brut Blanc de Blancs è entrato subito nell’Olimpo delle bollicine italiano portando a casa Boatti la seconda medaglia di platino al XXIX Merano Wine Festival.

Per ottenere questi importanti traguardi Boatti ha selezionato le migliori particelle dell’Oltrepò Pavese realizzando un grande vigneto di oltre cinquanta ettari di proprietà, avvalendosi così di risorse pregiate che forniscono più della metà del fabbisogno di uva, a garanzia dell’autonomia e della sostenibilità dell’azienda familiare.

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Da sin Federico Fermini, Pierangelo Boatti, Laura Boatti, Stefano Torre

Monsupello: ambiente e biodiversità

Sono i valori che figurano al primo posto per i titolari dell’azienda, per i quali l’eccellenza si raggiunge anche e soprattutto mediante le pratiche di inerbimento e di sovescio in vigna, seminando leguminose e restituendo al terreno elementi nutritivi e azoto per incrementare la sostanza organica e generare costante attività biologica nel suolo.

Protagonista della produzione il Pinot nero, il vitigno iconico per i cru di Monsupello, la cui produzione è costituita da vini agili e di slancio, che non dimenticano la leggerezza, lo stile contemporaneo e la convivialità, grazie alle infinite combinazioni che si possono ottenere con i piatti in abbinamento.

La grande eredità di Carlo Boatti è stata raccolta dai figli Laura e Pierangelo con la mamma Carla Dallera, insieme con una squadra di oltre venti persone che, per celebrare i 130 anni dell’azienda, hanno dato vita a una bottiglia speciale, dedicata proprio al loro promotore.

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Il nuovo corso di Monsupello si fonda sulle solide basi costituite con gli enologi Stefano Torre e Federico Fermini per raggiungere nuovi traguardi: insieme lavorano per rendere sempre migliore la produzione, che ha costantemente puntato a una qualità elevata; alla cura delle vigne e della produzione in cantina e alla ricerca di vini che sappiano raccontare una storia.

Tra gli obiettivi anche la crescita della superficie vitata e lo sviluppo di un nuovo prodotto, una bollicina Pinot nero 100% a testimonianza che questo resta il vitigno iconico per questo territorio e per l’azienda.

I prodotti proposti a oggi sono sette spumanti metodo classico, sette vini bianchi, un rosé, quindici rossi, tre vini dolci a raccontare quindi la storia dell’Oltrepò Pavese, non solo con gli spumanti, ma anche con i vini bianchi e i rossi, che sono il segno delle caratteristiche di questo territorio, come il Podere La Borla, scelto per creare la speciale bottiglia celebrativa dei 130 anni, dedicata a Carlo Boatti.

Monsupello: il progetto “Sprigionato”

Monsupello è anche un progetto allargato, di accoglienza in cantina, di progetti sostenibili e di contaminazione con le altre arti, come la musica e la danza, che simbolicamente si affiancano all’arte di produrre vino.

Laura Boatti, direttrice creativa, che segue le attività di promozione del prodotto, è l’animatrice del progetto “Sprigionato”, che ha visto l’azienda lavorare a stretto contatto con l’Associazione Terre di Mezzo, aiutando e coinvolgendo studenti e “sprigionati”, persone che vivono una condizione di detenzione nel supercarcere di Voghera.

Nel 2023 hanno realizzato la prima vendemmia all’insegna della sostenibilità sociale.

Tra le novità del 2024 anche i lavori in cantina, che renderanno Monsupello ancora più accogliente e ospitale per i visitatori; perché a volte, per scoprire dei piccoli paradisi, non serve andare lontano.

Come disse Carlo Boatti, “Il vino è un miracolo della natura coadiuvata dall’intelligenza e dalla fatica dell’uomo. È cultura, è storia, in una parola è civiltà … il vino!”.

Per maggiori informazioni: www.monsupello.it – Facebook: Monsupello – Instagram: @monsupello