Sessualità ed erotismo: sfatiamo i luoghi comuni
Sessualità ed erotismo: sfatiamo i luoghi comuni.
Sembra un argomento che conosciamo tutti, del resto vivere la sessualità è naturale come mangiare: entrambi servono alla sopravvivenza della persona e della specie.
Invece i dubbi sono molti
“Il sesso – pensato, praticato, negato, desiderato – ci accompagna dall’inizio alla fine della vita. Proprio alla fine perché è stata sdoganata la sessualità negli anni della vecchiaia e quindi è utile conoscere meglio tutto ciò che concerne erotismo e dintorni” si legge nel mio libro ‘Test a test – conosci davvero te stessa‘ (Chiara Bettelli Lelio, Morellini Editore). “Inseguire il piacere è una strada facile per molti e difficile per altri che l’hanno lastricata di eccessivo controllo, timori, sensi di colpa”. Meglio, quindi, saperne di più e riderci sopra: una risata risolve molti problemi e deficit. Anche nell’argomento sessualità.
Esaminiamo cinque luoghi comuni
Le donne hanno meno necessità di fare sesso rispetto agli uomini
Falso: la diversità non esiste, ma è un retaggio socio-culturale che voleva vedere l’universo femminile orientato alla maternità e non all’erotismo.
Vi sono uomini e donne più ‘tranquilli’ sessualmente e altri più passionali. L’unica differenza è che il piacere maschile è visibile – con l’eiaculazione – e quello della donna è più interno, a parte nelle donne fontana (leggete il nostro articolo)
Gli uomini hanno la ‘fissa’ delle misure del pene
Vero: la maggior parte del mondo maschile confronta, misura, controlla i cambiamenti del proprio organo sessuale. I centimetri sono per molti l’indicazione delle prestazioni e della capacità amatoria (il che non corrisponde assolutamente al vero). Le donne, al contrario, sono meno concentrate sulla propria vagina – che non vedono – mentre osservano altre zone che fanno parte della seduzione femminile: il seno, i glutei e l’aspetto fisico in generale. In sessualità, comunque, le misure non contano molto per quanto riguarda le prestazioni.
Il piacere femminile durante la penetrazione è più forte di quello clitorideo
Falso: non esiste un orgasmo di serie A e uno di serie B. Dal punto di vista fisiologico la differenza non esiste. Esiste, invece, dall’ottica psicologica: provare l’orgasmo vaginale può significare affidarsi all’altro, dipendere da lui e perdere il controllo. L’orgasmo raggiunto attraverso la stimolazione clitoridea è visibile e controllabile, e anche soggettivamente più conosciuto con la pratica dell’autoerotismo.
L’abitudine uccide il desiderio
Vero e Falso: dipende. La conoscenza dell’altro può essere anche un afrodisiaco se la stima, l’affetto, la dolcezza regalano sicurezza alla relazione ed eliminano l’ansia.
E l’emozione di continuare a sperimentare, progettare e ridere insieme aiuta. Certamente una coppia non vive dopo dieci anni la stessa passione travolgente dei primi tempi ma quello che può uccidere il desiderio non è l’abitudine ma altro: i conflitti, la trascuratezza, la noia.
E’ un’azione femminile negativa per l’erotismo simulare l’orgasmo?
Falso: il rapporto sessuale è un gioco delle parti ed è una rappresentazione dove gioca positivamente la gratificazione dell’altro. Simulare l’orgasmo, per chi lo agisce, ha anche un ruolo eccitatorio, diventa una messa in scena che porta la femminilità ad essere erotizzante. Uno scambio di desideri, un simbolo del mistero della sessualità della donna.
Dopo la menopausa il sesso perde importanza?
Falso: con la menopausa la donna perde la fecondità ma non la capacità orgasmica. Anzi, desiderio e soddisfazione sessuale posso accrescersi grazie alla prevalenza di androgeni durante questa fase della vita.
E’ la psiche che comanda e grazie alla mente i piaceri dell’erotismo non mancano neppure in età molto avanzata. Il sesso d’argento esiste (vedi il nostro articolo).
Se desiderate chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com