Un amore di caffè
Dolce o amaro, lungo o ristretto, cremoso o rotondo, intenso o soave, molti sono i gusti del caffè e le sue modalità di preparazione. Sia con la moka sia con la macchinetta espresso, è cosa certa che il caffè è la bevanda preferita in tutto il mondo, anche se viene assaporata in modo diverso in ogni paese. Il suo gorgoglio che sale è un suono familiare e rassicurante, mentre il piacevole aroma penetrante pervade le nostre narici. Si racconta che Beethoven contasse pazientemente i chicchi necessari alla preparazione di ogni tazza, in modo che il suo caffè risultasse sempre della stessa forza.
Ma quale la sua origine? E’ attestata in Etiopia e il primo estimatore – secondo la leggenda – fu un pastore di nome Kaldi. Al pascolo con le sue capre, ne scoprì l’effetto energizzante dopo che gli animali avevano brucato gli arbusti della pianta. Lo provò lui stesso constatandone l’efficacia e così il caffè divenne molto popolare in Africa, per poi essere esportato in Asia e infine in tutto il mondo. La sua pianta è un arbusto della famiglia delle Rubiaceae, la Coffea, un sempreverde che dà un fiore bianco dal delicato profumo di gelsomino e che si sviluppa allo stato selvatico. Ne esistono molte specie: l’Arabica Canephora – la più conosciuta – Liberica, Racemosa, Excelsa ed altre ancora meno conosciute e non coltivate. Il nome deriva dall’arabo Kahwah – termine poetico con cui s’indicava un nettare che veniva consumato come liquido rosso scuro, il quale, se bevuto, provocava effetti stimolanti. Dal chicco alla tazzina, la storia del caffè è affascinante e coinvolgente. Per non parlare poi della sua miscelazione, da sempre un segreto per ogni esperto di torrefazione.
Quindi, niente di meglio che cominciare un tour per assaporare il gusto del Centroamerica, di cui il caffè ne è l’icona, nonché elemento della loro cultura e tra i prodotti simbolo da esportare. Il nostro viaggio ha inizio in Honduras al primo posto nella produzione di caffè nell’intera regione, al terzo in tutta l’America e al sesto a livello mondiale. Il caffè viene coltivato nelle sei regioni geografiche in cui il paese è diviso, ma è nell’aria di Copàn – la zona più alta e montuosa – che si ottengono i chicchi migliori. A Montecillos, invece, si produce caffè di qualità, grazie all’aroma dolce e fruttato, che appassiona gli esperti intenditori. Sono proprio le ‘famiglie del caffè’ che con la macinatura, la storia e lo stile di vita, costituiscono l’essenza di questo prodotto, che può essere vissuto visitando le piantagioni, conoscendo i vari procedimenti – dalla semina alla lavorazione – fino al preconfezionamento.
Anche il Nicaragua – noto per i suoi itinerari coloniali e i vulcani – non si esime dalla cultura del caffè . A Matagalpa è presente, infatti, un Museo Nazionale del Caffè, dove i visitatori potranno approfondire gli eventi storici legati alla produzione della bevanda. Jonotega è la capitale del caffè in Nicaragua per l’ottima qualità dei suoi chicchi. In Nueva Segovia, invece, si viene a contatto con la sua storia coloniale. Un altro Museo del Caffè si può trovare in Antigua Guatemala. Si tratta di una vecchia fattoria adattata a centro espositivo e culturale, con uno spazio dedicato alla cataciòn de cafè, con il supporto di guide turistiche che mostrano come utilizzare i cinque sensi per degustare l’aroma del caffè in modo coinvolgente. All’interno del museo sono esposte macchine d’inizio secolo usate durante la lavorazione, fotografie, mappe, antichi mulini e caffettiere. Alla fine della visita, il visitatore potrà gustare una tazza di caffè coltivato e trattato nella fattoria stessa. www.visitcentroamerica.com
Come con arte va preparato, così con arte va bevuto. (Abd El Kader)
L’immagine di copertina è di Steve McCurry