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Chapeau: il Cappello tra arte, moda e innovazione

Ad Alessandria il nuovo Museo del Cappello Borsalino

Alessandria presenta il nuovo Museo del Cappello Borsalino

Chapeau: il Cappello tra arte, moda e innovazione. Alessandria, una città che data le sue origini fin dal 1170, ha un legame strettissimo con il suo sviluppo e la vita stessa dei suoi abitanti. Nel 1857 le città che facevano parte della giovane unione d’Italia offrirono ad Alessandria, a rischio di attacco da parte degli austriaci, 100 cannoni per difendersi. Ai 100 cannoni fu dedicata una strada dove nell’edificio che fu la prima fabbrica, ora sede universitaria, sarà allestito il nuovo Museo del Cappello Borsalino, un Museo multimediale con una avanzatissima tecnologia digitale che permetterà una profonda conoscenza e riconoscenza per quel cappellaio geniale che nel 1857 iniziò col fratello la sua attività che in pochi anni rese famosa la città di Alessandria nella storia industriale e quel ragazzo si chiamava Giuseppe Borsalino.Cappello - borsalino

Partì con una decina di lavoranti e una produzione giornaliera di 40 cappelli ed arrivò all’Esposizione Universale di Parigi ai primi del ‘900 vincendo il Grand Prix con un numero di 2000 lavoranti e una produzione annuale di 2 milioni di cappelli. La lungimiranza di questo industriale trasportò velocemente il suo nome nella leggenda e i personaggi storici che consolidarono il mito vanno da Giuseppe Versi a Winston Churchill, da Gabriele D’Annunzio a Napoleone III, da Pancho Villa a Ernest Hemingway, da Harry Truman ad Al Capone.

E re, imperatori e principi indossarono i cappelli Borsalino così come attori indimenticabili, Humphrey Bogart in Casablanca, Alain Delon e Jean Paul Belmondo in Borsalino, Harrison Ford in Indiana Jones, Nicole Kidman in Australia e Leonardo Di Caprio in Revolutionary Road .

Nel nuovo Museo, che aprirà verso la fine del 2017, oltre a immagini virtuali e ritrovati tecnologici, si incontreranno anche alcuni macchinari storici, come l’imbastitrice o la soffiatrice, provenienti dalle linee di produzione dello scorso secolo. Una delle speciali tecnologie multimediali riconoscerà il volto del visitatore che potrà scegliere e provare virtualmente vari modelli di cappelli. Si potranno ammirare anche i quasi 2000 modelli realizzati tra il 1900 e il 1960 esposti in speciali mobili-vetrina disegnati da Arnaldo Gardella. La collezione Lady Borsalino dedicata alla donna dal 1930 in poi sarà ammirabile assieme a modelli celebrativi studiati per le alte sfere del mondo ecclesiastico. Per chiudere il percorso di questo viaggio così speciale ci saranno i manifesti pubblicitari che furono affidati a Dudovich, Boccasile, Max Huber e Armando Testa.

Tutto un mondo Borsalino per tutto il mondo.

Testo e foto Giovanna Dal Magro