La Pasta alla Norma interpretata dallo chef Beppe Barone
una pasta dedicata al compositore Bellini
La Pasta alla Norma nasce a Catania, diventando presto, grazie al suo successo, un piatto diffuso in tutta la Sicilia. Ma perché si chiama proprio “alla norma”? Riguardo alle origini del suo nome, se ne conosce più di una versione.
Sembra che il piatto sia stato battezzato dal commediografo catanese Nino Martoglio il quale, ammaliato dal profumo e dalla bontà del piatto, avrebbe esclamato: “Chista è ‘na vera Norma!”.
Il riferimento è alla “Norma”, celebre opera del compositore Vincenzo Bellini, conterraneo del commediografo e della pasta.
Altre fonti sostengono, invece, che il piatto fosse stato inventato proprio in onore del compositore.
In ogni caso, tra leggende e verità, la “Pasta alla Norma” piace tanto al punto da paragonarla ad un capolavoro dell’opera.
La Norma è la più nota delle dieci opere composte da Bellini, tanto che molti dei più celebri cantanti lirici del Novecento ne hanno inciso una versione: da Placido Domingo a Luciano Pavarotti, da Monserrat Caballé a Renata Scotto.
Anche i capolavori culinari hanno le loro versioni: la ricetta della Pasta alla Norma che trovate qui sotto è di Peppe Barone, chef modicano dalla lunga esperienza, tra i primi a rappresentare una Sicilia gastronomica più attuale e contemporanea.
Come spiega lo chef Barone, è un trionfo di gusti mediterranei che unisce «tre tipi di pomodoro diversi (pixel, tondi e datterini), i maccheroni, che sono una pasta abbastanza grossa che ti fa apprezzare di più il piatto, delle melanzane siciliane tagliate a fette, fritte, ma non troppo cotte, e alla fine una spolverata di ricotta salata».
La ricetta
Ingredienti per 4 persone
Rigatoni gr 280 , pomodori freschi di tre diverse tipologie datterino gr 200, pixel gr 300 e tondo gr 500, melenzane gr 700, basilico fresco gr 100, ricotta salata di pecora gr 150,uno spicchio d aglio, cipolla bianca gr 40, olio evo e sale q.b.
Esecuzione
In una pentola bassa far colorare la cipolla tritata e lo spicchio d’aglio intero, quindi aggiungere i pomodori lavati in acqua, a metà cottura salare e verso la fine aggiungere qualche foglia di basilico fresco. Passare e nel caso risultasse troppo liquida ripassare al fuoco la salsa per farla restringere. Sbianchire le foglie di basilico per un minuto circa in acqua bollente, quindi passarlo in una ciotola con acqua e ghiaccio.
Frullatelo con oio evo e sale. Lavare ed asciugare le melanzane, affettarle dello spessore di mezzo centimetro, dato che devono rimanere succose ma croccanti. Se si pensa che siano di qualità amare, predisporle a strati all’interno di un colapasta o un crivello a strati alterni con sale oppure asciugarle, infine passarle in olio evo ben caldo circa 170°C in una padella. Una volta dorate salatele ed alternatele con carta assorbente per un massimo di due strati, altrimenti si possono schiacciare. Lessare la pasta in acqua salata, 8 gr di sale a litro e 3 litri d acqua, scolandola al dente.
Impiattamento
In un piatto piano adagiare una fetta di melanzana e sistemare i rigatoni. Stirare quindi la salsa di pomodoro con un cucchiaio, un filo di pesto di basilico ed una spolverata di ricotta salata, quindi fare un altro strato seguendo lo stesso ordine. Finire con una melanzana, la ricotta salata e pesto, quindi guarnire a piacere.
Si può gustare la Pasta alla Norma di Beppe Barone anche a Milano
Dove? Da Terramare, il nuovo ristorante al 100% siciliano che esplora la cucina di Modica e Scicli dello chef Peppe Barone e Stefania Lattuca, dopo le esperienza ventennale di Fattoria delle Torri a Modica, di Ammare a Scicli e di 5 anni itineranti nelle sedi italiane di Eataly, è approdato a Milano in via Giuseppe Sacchi all’8, nella centralissima zona Brera.
La ricetta della pasta alla Norma di Peppe Barone, così come le altre della rubrica di Paolo Marchi, è consultabile anche sul sito di Striscia la notizia