All'Ortica: la street art nella periferia di Milano
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All’Ortica: la street art nella periferia di Milano

Ortica, il quartiere degli orti e dei ferrovieri

All’Ortica: la street art nella periferia di Milano

Lungo le vie dell’Ortica , uno dei quartieri periferici di Milano, si sviluppa un museo di street art che è anche un libro di storia del ‘900 a cielo aperto, grazie al progetto “ORME Ortica Memoria” nato nel 2017.

Sui muri delle case, della cooperativa, della scuola, sotto le volte dei ponti della ferrovia, lungo la recinzione del campo sportivo si racconta la storia del Novecento italiano attraverso i ritratti dei suoi protagonisti.

I murali sono del duo Orticanoodles,

tra gli artisti più affermati della scena milanese.

Ortica, il quartiere degli orti e dei ferrovieri

Dagli orti deriva il nome del quartiere che dall’inizio del ‘900 è attraversato dalla ferrovia Milano-Treviglio, di cui rimane l’edificio della stazione.

Qui c’era un popolare circolo del “Dopolavoro ferroviario”,

come si legge sul muro della Balera dell’Ortica,

dove ancora oggi si balla lo swing.

Negli anni ’40 la Fabbrica Innocenti dà lavoro al proletariato operaio; il quartiere mantiene la sua identità, salvaguardata dal confine segnato dalla massicciata ferroviaria che lo separa dalla città.

Dal santuario della Madonna delle Grazie si dipartono le strade costeggiate da case basse, botteghe, trattorie che conservano l’aria del passato.

Proseguendo per via Ortica sulla facciata di un edificio basso esplodono i colori: sono fiori giganteschi che ricordano il quartiere quando era ancora immerso nella campagna e tra gli orti.

I papaveri simboleggiano anche i caduti in battaglia.

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Il muro della musica e quello della legalità

Qui hanno ambientato i loro pezzi artisti milanesi come Enzo Jannacci, che vi faceva il medico di base e che ha scritto e cantato la famosa e triste storia del “palo della banda dell’Ortica”.

Il ritrovo era al “Gatto Nero”, oggi “Osteria del Generale”.

All'Ortica: la street art nella periferia di Milano

Lungo la massicciata della ferrovia c’è il muro dipinto con i ritratti di Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Dario Fo, Ivan della Mea, Giorgio Gaber, Giorgio Strelher, Nanni Svampa. Dominano i toni del rosso e dell’arancio.

Dall’altra parte del tunnel sul muro della giustizia, caratterizzato dal colore verde, ci sono gli eroi della battaglia per la legalità, che a questo ideale hanno dedicato la vita, fino al sacrificio estremo: Giorgio Ambrosoli, Carlo Alberto dalla Chiesa, Emilio Alessandrini, Mauro Brutto, Walter Tobagi, Tina Anselmi, Lea Garofalo.

Girato l’angolo, sotto la galleria, c’è il ritratto di Lea Garofalo, che per le sue denunce è stata barbaramente stata uccisa dalla ‘ndrangheta.

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Le donne che hanno fatto grande il ‘900

Proseguendo si arriva ai muri dell’ITT Pier Paolo Pasolini dove lungo il lato di via Trentacoste si riconoscono i volti di poetesse, giornaliste, attiviste come Camilla Cederna, Alda Merini, Ersilia Majno, Alessandra Ravizza, Anna Kuliscioff, Antonia Pozzi, Maria Maddalena Rossi. Tra di esse la senatrice Liliana Segre.

Il muro della cooperazione

Sull’enorme facciata della Cooperativa edificatrice Ortica si raccontano la storia della prima cooperativa milanese e i protagonisti del movimento dei lavoratori del ‘900, illustrando gli ideali e i personaggi che li hanno ispirati, da Marx a Gesù Cristo.

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Altri murali sono dedicati alle lotte delle donne per l’emancipazione, l’antifascismo, la democrazia e le riforme.

Il murale dello sport

Ancora altri personaggi e altre storie ci appaio lungo il muro  del ”Piccolo stadio Scarioni” del 1925.

Qui sono rappresentati    i campioni dello sport che si sono distinti per le qualità agonistiche e per l’impegno sociale: Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Pietro Mennea, Gino Bartali, Fausto Coppi, Debora Compagnoni, Sara Simeoni, Novella Calligaris, Nadia Comanesi, Martina Navratilova, Wilma Rudolph, Mohammad Alì.

I loro colori animano le geometrie grigie e anonime della strada di periferia.

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Il muro del partigiano

Sui due lati del cavalcavia Buccari si susseguono le parole colorate che gli alunni delle scuole del territorio hanno scelto e dipinto per esprimere i concetti di libertà e resistenza.

Oltre il cavalcavia infine si trova il murale dedicato alla Resistenza e alla lotta partigiana: è dedicato al partigiano Luigi Morandi e al Vescovo Ferrari ed è stato realizzato proprio sul muro della casa dove hanno vissuto. Qui Morandi ha combattuto  durante  la resistenza. E qui è ricordato per sempre sui muri del  suo quartiere.

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