Decanterino Pop: un articolo prezioso, di design, versatile, portatile e leggero, in grado di amplificare l’esperienza organolettica del vino.


Un viaggio nel tempo tra le Arti teatrali giapponesi. Da Tokyo ad Osaka, percorriamo le tradizioni kabuki, noh e bunraku e altre ancora. Spesso teatro globale con musica, danze, maschere.

Esaminiamo il segno de L’Ariete, che indica l’inizio della primavera. Un segno pioniere caratterizzato da impulsività ed effervescenza creatrice, con grande segno della giustizia.

Non certo famosa come Andy Warhool, ma Corita Kent, ovvero Suor Mary Corita, con la sua arte pop ha regalato colore e trasmesso ideali di pace, antirazzismo e uguaglianza. In mostra a Milano alla galleria Kaufmann Repetto fino al 17 aprile.

L’opera di Banksy sulla cinta muraria del carcere di Reading è un inno alla libertà di parola e di pensiero. Il carcere di Reading è famoso perché vi scontò la pena di due anni ai lavori forzati Oscar Wilde (1854 – 1900), in seguito a una condanna per omosessualità.

Una mostra al femminile che arricchisce la rassegna i Talenti delle donne. Si chiama Divine e avanguardie e si può gustare ‘virtualmente’ al sito del Palazzo Reale di Milano.. In collaborazione con il museo di stato russo di San Pietroburgo.

“Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600″, fa conoscere l’arte e le vite straordinarie di 34 artiste attraverso oltre 130 opere, che testimoniano l’intensa vitalità creativa femminile, da riscoprire e amare, perché molte sono state le difficoltà affrontate per praticare la loro arte, farla conoscere e ricevere i giusti riconoscimenti.

Il titolo della mostra è intrigante: Prima, donna. Margareth Bourke -White. Di primo acchito, t’immagini una primadonna, come una diva del cinema o una cantante lirica. Guardando più attentamente, ti accorgi della virgola, e dietro il gioco della virgola si nasconde il senso della mostra.

Nei sotterranei della chiesa di Santa Luciella a Napoli è custodito il famoso Teschio con le Orecchie, che misteriosamente ha mantenuto le cartilagini dei padiglioni auricolari, con cui “ascoltava” le preghiere che i napoletani erano soliti rivolgergli fino a metà del 1900, considerandolo un vero e proprio messaggero tra il mondo dei vivi e quello dei morti.